Consiglio completato, si sblocca lo stallo

Per decidere nel merito i ricorsi con i quali il Movimento per la difesa del cittadino (Mdc) e il consigliere regionale del Pd ed ex vicepresidente della giunta regionale del Lazio, Esterino Montino, insieme con molti dei consiglieri del Pd eletti nel Lazio nel marzo scorso, contestano l’aumento da 70 a 73 del numero dei consiglieri regionali, è necessaria la notifica dei ricorsi e degli atti d’intervento a tutte le parti interessate. Per questo motivo, la II sezione bis del Tar del Lazio, ha disposto che gli atti siano notificati «per pubblici proclami», ovvero con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, secondo quanto è previsto dalla legge; tutto ciò per consentire, a chi tra gli eletti in Consiglio regionale abbia interesse, di poter intervenire nel giudizio. La pubblicazione «per pubblici proclami», infatti, viene autorizzata quando la notificazione degli atti nei modi ordinari risulta difficoltosa per il numero delle persone da chiamare in giudizio. Un’ordinanza dei giudici presieduti da Eduardo Pugliese ha già autorizzato le parti alla notifica; già fissata il 16 settembre la nuova udienza di merito.
Positivi i commenti nel centrodestra, a cominciare dal capogruppo del Pdl Franco Fiorito: «I giudici lavorino in pace: a noi spetta governare. È necessario, oggi più che mai, svincolarsi dalla politica tribunalizia e dei ricorsi della sinistra e avere ben chiaro che i cittadini ci hanno delegato a governare, e che governeremo indipendentemente dall’esito dei ricorsi e dalla loro durata». «Abbiamo perso già troppo tempo a disquisire sulle fantasiose teorie giuridico-amministrative della sinistra - continua Fiorito - È giunto invece il momento di concentrarsi sui reali problemi della Regione e dei cittadini, mettere la giunta nella pienezza dei poteri e far partire tutte le commissioni, dando profondi segnali di cambiamento nelle società e negli enti regionali. Intanto siamo felici della permanenza in Consiglio regionale dei nostri colleghi, certi che il tribunale garantirà la giusta proporzione prevista dalla legge e su questa base ci dovremo concentrare per arrivare all’estate con tutto il meccanismo operativo e pronti ad affrontare l’assestamento di bilancio, reso difficile dai disastri della sinistra, per ridare dignità all’Istituzione regione».
«Il primo assalto alla maggioranza votata dagli elettori - gli fa eco il capogruppo de La Destra Francesco Storace - è fallito. Ma un’Istituzione non può restare in fibrillazione fino alla metà di settembre sempre che non ci siano ulteriori rinvii. Il Partito Democratico recuperi senso istituzionale, accetti definitivamente il responso della volontà popolare e ritiri il ricorso.

Ormai si prenda atto che dove si voleva che si decidesse, non si è deciso e la partita deve finalmente cominciare. Si proceda con tutto quello che c’è da fare al livello istituzionale e politico - conclude Storace - e dedichiamoci al lavoro per i prossimi cinque anni».

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