Polveriera Libia, se la Nato chiama lItalia cè. Il nostro Paese è pronto «a dare il suo attivo contributo alla migliore definizione ed alla conseguente attuazione delle decisioni attualmente allesame delle Nazioni Unite, dellUnione Europea e dellAlleanza Atlantica», come garantisce il Consiglio supremo di Difesa, che si è riunito ieri al Quirinale sotto la presidenza del padrone di casa, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la vicepresidenza del premier Silvio Berlusconi. Il vertice ha esaminato la situazione venutasi a creare nel Nord Africa e in Medio Oriente, e con particolare riferimento alla questione libica ha valutato «le misure adottate e quelle in approntamento per il soccorso dei profughi e la loro evacuazione». Certo è che sul Colle ieri soffiava un venticello di preoccupazione, che angustia in particolare Berlusconi, apparso più cauto del solito. A Napolitano e ai ministri riuniti al Quirinale il premier avrebbe più volte ribadito lincertezza sullesito del braccio di ferro tra Muammar Gheddafi e i suoi oppositori, lansia per le conseguenze che questo scontro potrebbe avere per lItalia, certamente il Paese più esposto per collocazione geografica e interessi economici, e la necessità che qualsiasi mossa italiana debba inserirsi nella cornice internazionale costituita dalle grandi organizzazioni sovranazionali.
Il presidente del consiglio ha annunciato che domani si presenterà al Consiglio europeo straordinario di Bruxelles, previsto per venerdì, con alcune richieste precise ai partner Ue: avviare unoperazione di pattugliamento congiunto per verificare il rispetto dellembargo sulle armi e chiedere allUe un maggiore sostegno allItalia nel fronteggiare la possibile invasione di immigrati. La prossima riunione del Consiglio supremo di difesa è stata fissata per il 6 luglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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