RomaRanieri parla di «esame difficilissimo», Mazzarri rifiuta etichette e preferisce definirla «una partita importante». Il Roma-Napoli di stasera è molto più di un match spareggio per le ambizioni europee, per non dire da titolo, delle due squadre.
Lunedì inizierà la fase decisiva della cessione del club giallorosso, con lavvio della trattativa esclusiva con la cordata Usa guidata da DiBenedetto. Intanto lassemblea degli azionisti di Italpetroli ha approvato la costituzione della Newco Roma, necessaria per la vendita della società. Claudio Ranieri non ha ancora garanzie sul suo futuro e non vorrebbe accettare il rinnovo di un anno che potrebbe essergli proposto dai nuovi proprietari («stiamo parlando», liquida così largomento). Intanto pensa al presente e al Napoli, che allenò dal 1991 al 1993: «Sarà una sfida tra due grandi squadre, una che sta facendo benissimo e laltra che ancora non riesce ad esprimersi come vorrebbe ma non siamo inferiori. Loro corrono tutti, anche Cavani e Lavezzi, noi dovremmo fare altrettanto».
Niente Pizarro («mi ha chiesto di provare con la Primavera, spero di averlo contro lo Shakhtar») e Mexes, il cui ricorso sulle due giornate di squalifica è stato respinto. Centrale di difesa giocherà dunque Cassetti, mentre Totti e Vucnic dovrebbero comporre il duo dattacco.
Il Napoli al gran completo cerca il gol numero 1000 in trasferta (in molti sperano che a segnarlo sia Cavani, a una sola rete da Careca, recordman stagionale nella storia partenopea) e il settimo successo esterno (altro primato, ma non vince allOlimpico dal 1993).
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