La ripresa economica si sta delineando. Lo dichiara anche l'Ocse. Ma i banchieri centrali che si sono incontrati a Jackson Hole negli Usa, sono molto cauti al riguardo. L'unico importante motore di sviluppo attuale è la Cina, che è in forte espansione a causa delle spese del governo per il mercato interno, mentre fa fatica a vendere negli Usa il suo maggiore mercato estero, i cui consumatori non sono più in grado di spendere come nel passato. L'Europa non può dipendere dall'alleanza economica fra Cina e America, denominata con l'acronimo Chimerica. Deve trovare nuovi motori economici e anche nuove alleanze industriali per controbattere la Cina che con il surplus valutario di oltre duemila miliardi di dollari, sta facendo incetta di fonti di energia e di materie prime in tutti i continenti. E cerca di comperare le imprese in difficoltà in Europa, operando senza criteri di rendimento aziendale, con l'obiettivo politico di occupare nuove aree di mercato.
Germania e Italia si rendono conto che mentre la Cina è lontana, la Russia è vicina e nell'area dai Balcani al Caspio cè un grande potenziale di sviluppo, con enormi risorse di materie prime, che possono costituire la merce di scambio per i nostri prodotti industriali, i nostri investimenti, le nostre tecnologie. E così si è sviluppata una nuova alleanza, che ha assunto aspetti (apparentemente) pittoreschi con gli incontri fra Berlusconi e Putin, che però hanno fruttato nuove iniziative industriali, come il gasdotto Gazprom ed Eni, che passando per il Caspio, aggira l'Ucraina, arriva in Turchia e da lì risale verso l'Europa fornendo, in prospettiva, sia i Paesi dell'est facenti parte dell'Unione europea che l'Italia e gli Stati contigui e la parte meridionale della Germania. La quale non sta con le mani in mano e tesse anchessa una stretta alleanza con la Russia.
Sembrava che a fare ciò fossero solo i socialdemocratici, il cui leader Schröder ha lasciato la politica per diventare il capo della parte occidentale di Gazprom. Ma ora il cancelliere Angela Merkel, capo della Cdu-Csu cioè della Dc tedesca, ha assunto, assieme al ministro dell'Economia Von Guttenberg, astro nascente del partito, la guida dellalleanza tedesca con la Russia. Nuovi episodi indicano che ora c'è un quadrilatero economico che si può denominare Gerico, perché composto da Germania, Russia, Italia, Caspio. Infatti il governo tedesco per Opel ha scartato, oltre a Fiat, anche i cinesi e altre offerte e ha accettato Magna che, ha come azionista di maggioranza la russa Sberbank, controllata dal governo di Mosca. E il governo tedesco darà in dote 4,5 miliardi di euro a Magna per la ristrutturazione di Opel, con la previsione di vendita di parte della produzione in Russia anche tramite una fabbrica russa di componenti o di assemblaggio autovetture Opel. Ed è di questa settimana l'accordo siglato dalla Merkel in persona per la cessione del cantiere tedesco di Vadan nel Land del Mecklenburg Vorpommern all'industriale russo Igor K. Yusufov, già ministro dell'Energia e membro del consiglio di amministrazione di Gazprom, che programma di costruirvi navi rompighiaccio da vendere al governo russo e metaniere da vendere a Gazprom.
Si criticano le alleanze di Germania e Italia con la Russia, sostenendo che essa non è uno Stato democratico se non nelle apparenze e che ha ambizioni imperialiste sugli Stati del Caucaso e del Caspio che facevano parte dell'Unione Sovietica; ma la Cina stretta alleata economica degli Usa di cui ha acquistato enormi quantità di buoni del Tesoro di medio e lungo termine, non è uno Stato democratico nemmeno di nome e le sue ambizioni imperialiste sono molto più preoccupanti di quelle russe: non riguardano solo Taiwan, ma si estendono all'America latina e all'Africa, dove i cinesi comprano terra agricola e miniere e occupano il mare con le loro navi da pesca.
L'Eni guida in Kazakhstan nel Caspio, la più difficile impresa di estrazione del petrolio che si conosca in un terreno ghiacciato, che emana gas velenosi. L'area del Caspio ha riserve di petrolio e di gas pari a quelle del Medio Oriente e sommate a quelle russe ciò comporta un blocco petrolifero superiore, in avvenire, all'Opec. Senza la tecnologia italiana e tedesca, i russi non sono in grado di mettere a frutto e gestire queste riserve.
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