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Controllo a distanza dello scompenso

«Tutti sanno quanto è importante la prevenzione, ma pochi modificano i propri stili di vita per combattere efficacemente l’ipertensione, il diabete, il sovrappeso, il fumo, l’eccesso di colesterolo». Stefano Carugo è in prima linea nella battaglia alle malattie cardiovascolari. Suoi maestri all’Istituto di medicina cardiovascolare del Policlinico di Milano, fondato dal professor Bartorelli, sono stati il professor Mancia e il professor Zanchetti. Autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche, docente all’università degli studi di Milano, Carugo è direttore da un anno dell’Unità di cardiologia del Pio albergo Trivulzio, una struttura che è già un punto di riferimento per l’assistenza e la ricerca cardiologica, in particolare per lo scompenso cardiaco e l’ipertensione.
«Solo il venti per cento degli italiani – ricorda il professor Carugo – hanno la pressione arteriosa controllata. Le campagne informative sull’importanza di frequenti controlli danno ottimi risultati e proprio per questo vanno intensificate. Dopo venti giorni di informazioni intense si registra il raddoppio della sensibilità. Stiamo confrontando due esperienze condotte su una popolazione di ipertesi a Milano e a Minneapolis. Troppe persone non sanno di essere ipertese e troppe che sanno di esserlo non prendono i farmaci in modo continuativo rendendo inutili le cure. Per questo è fondamentale una azione di sensibilizzazione continua sui reali rischi delle malattie cardiovascolari».
Nell’ultimo anno la divisione cardiologia del Trivulzio ha effettuato oltre 12mila visite ambulatoriali. La struttura comprende quattro cardiologi, tre internisti, tre specializzandi, tre fisioterapisti e quindici infermiere. Negli ambulatori vengono visitate 20-25 persone al giorno, il reparto di cardiologia ha 36 letti e 40 per la lungo degenza. La palestra di riabilitazione è frequentata quotidianamente da oltre venti pazienti. Intensa l’attività di divulgazione scientifica e di sensibilizzazione per arginare i fattori di rischio che diventano devastanti quando si sommano e portano ad una alterazione del metabolismo, come la sindrome metabolica. Il Trivulzio ha realizzato, per la prima volta in Italia, assieme alla Regione Lombardia ed a Takeda, un progetto on line di formazione dei medici lombardi sul territorio: quattro gruppi di venti medici, una volta alla settimana, discutono via computer con videocamera di ipertensione, metabolismo, malattie surrenali, scompenso cardiaco. Sempre in collaborazione con la Regione lombardia il Trivulzio (presidente Emilio Trabucchi) ha sviluppato un progetto di Telesorveglianza a domicilio dei pazienti scompensati. Lo scorso anno a Bruxelles è stata realizzata al Parlamento europeo una campagna di sensibilizzazione: “Europe cares for your hearts”. È stato controllato il rischio cardiovascolare di 539 parlamentari e funzionari con l’obiettivo di sensibilizzare chi promuove leggi atte a realizzare campagne di prevenzione. Rari i parlamentari che si ricordano i valori di colesterolo o di glicemia, molti ammettono di non averla mai misurata. Numerosi invece quelli che hanno smesso di fumare. Sovrappeso e obesità sono state registrate nella metà dei partecipanti.
«Senza strategie di intervento ed azioni coordinate non si ottiene – afferma il professor Carugo - una incisiva prevenzione cardiovascolare e rimangono troppo alte le probabilità di incorrere in un ictus o un infarto. La sovralimentazione, la scarsa attività fisica portano ad un aumento dell’obesità viscerale che agisce sulla resistenza insulinica. A cascata si registrano poi ipertensione, dislipidemia, disfunzione endoteliale e possibili episodi acuti altamente debilitanti quando non mortali. L’obesità addominale ha raggiunto proporzioni epidemiche nel mondo: è presente nel 46% degli americani e nel 31% degli italiani».


Nonostante le numerose campagne di informazione i pazienti con il corretto target dei valori sono pochi e l’OMS ha dichiarato che le malattie cardiovascolari rimarranno la prima causa di morte e di disabilità nei Paesi sviluppati nei prossimi 50 anni.

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