A favore della creazione di un Fondo monetario europeo, o comunque un «prestatore di ultima istanza» nei confronti dei Paesi europei in difficoltà, scende in campo direttamente Angela Merkel. «Penso che lidea sia buona - dice il cancelliere tedesco - anche se senza cambiare i trattati (Maastricht e Lisbona, ndr) non si può fare. Ma il trattato non è la fine della storia, lUnione europea deve essere capace di agire». La Germania muta dunque rotta di 180 gradi - era stata sempre contraria a un fondo di salvataggio europeo - e sponsorizza la creazione del nuovo Fme, anche se non è chiaro quanto trarrà ispirazione dalle prassi del Fondo monetario internazionale.
Il Fondo europeo, spiega Clemens Fuest, che guida il comitato dei consiglieri economici del ministro delle Finanze Wolfgang Schauble, «deve prevedere una procedura di insolvenza nei confronti dei Paesi Ue, in modo che la bancarotta di uno Stato non porti a una nuova crisi finanziaria, a una Lehman-bis». Il Fme, secondo la proposta tedesca, potrebbe comminare «sanzioni» per i Paesi che non tengono in ordine i conti pubblici. Il solo Juergen Stark, che rappresenta la Germania nel board della Bce, si è detto contrario alla creazione del Fondo, spalleggiato dai quattro accademici, guidati da Joachin Starbatty, che un decennio fa cercarono di impedire la nascita della moneta unica ricorrendo alla Corte costituzionale tedesca.
La Commissione europea discute oggi del Fme, conferma il Commissario allIndustria Antonio Tajani, anche se evidentemente non sarà presa alcuna decisione a breve scadenza. Il patto di stabilità e di crescita annesso al trattato sulla moneta unica non prevede salvataggi allinterno dellarea delleuro. Ma è chiaro ormai che qualcosa devessere fatto per scongiurare il rischio del contagio fra un Paese e laltro delleurozona, dopo che la crisi economica e finanziaria ha peggiorato lo stato delle finanze pubbliche un po dappertutto. «LItalia - precisa comunque Tajani - non è un Paese a rischio di contagio, visto che ha un buon sistema bancario e industriale».
Il sostegno assicurato dal presidente francese Nicolas Sarkozy al premier greco George Papandreu, ha consentito una boccata daria ai mercati: leuro ha guadagnato terreno sul dollaro, mentre le principali Borse europee sono rimaste al palo. Dopo aver trovato un alleato prezioso in Sarkozy, Papandreu è volato a Washington, dove oggi incontra il presidente Obama.
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