Corruzione in atti giudiziari: 3 anni di carcere a Boccalatte

Corruzione in atti giudiziari: 3 anni di carcere a Boccalatte

Tre anni e otto mesi di reclusione: è questa la condanna emessa dal gup di Torino Francesco Gianfrotta nei confronti dell’ex presidente del tribunale di Imperia, Gianfranco Boccalatte, per corruzione in atti giudiziari e millantato credito. Tre anni sono stati inflitti anche al suo autista, Giuseppe Fasolo. L’accusa è di avere favorito detenuti o persone colpite da misure restrittive in cambio di denaro, promettendo loro sconti di pena o alleggerimenti nel trattamento, talvolta senza mantenere quanto promesso. Secondo i pm torinesi, il giudice e il suo ex autista avrebbero creato una sorta di «società»: il primo avrebbe procurato i favori per i detenuti, in cambio di denaro, mentre il secondo avrebbe fatto da intermediario. Per il giudice Boccalatte, agli arresti domiciliari dallo scorso maggio, è la prima sentenza.

Rimane indagato anche di peculato in concorso con gli avvocati di Sanremo (Imperia) Tiziana Rovere e Antonio De Felice, il cancelliere del tribunale Massimo Capurro (marito di Rovere), l’ex giudice onorario Erika Cannoletta, e di corruzione in atti giudiziari in concorso con un architetto di Ventimiglia (Imperia), Riccardo Bosio, e un elettricista di Vallecrosia (Imperia), Pietro Benza.

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