Così i lettori danno da mangiare agli affamati

Vi comunichiamo, in linea di massima, come stiamo usando la generosa donazione che ci è pervenuta tramite il Giornale. 1) Acquisto di un pulmino Toyota Hiace. Costo: 50mila euro. Si precisa che a causa dello tsunami le consegne delle ordinazioni Toyota sono state rimandate di almeno altri tre mesi. Noi speriamo di poter avere il pulmino per Natale. Questo sarà per noi veramente un grande dono! 2) Trivellazione di un pozzo nella Missione di Dubbo. Questo pozzo è già stato scavato. Abbiamo trovato l’acqua alla profondità di 162 metri! Di questo pozzo beneficeranno gli abitanti del villaggio di Dubbo, bambini dell’orfanotrofio, la scuola e anche gli animali della nostra fattoria. Costo: 45mila euro. Una sequenza fotografica, fatta da un volontario presente ai lavori sarà inviata al più presto. 3) Borsa di studio per la specializzazione in chirurgia di un medico del nostro ospedale di Dubbo. Costo: 24mila euro (per quattro anni). 4) Lavori di emergenza e sicurezza per l’orfanotrofio «Centro per la vita» di Dubbo. Costo: 20mila euro. 5) Progetto Mensa per i bambini poveri. Tale progetto che ci sta molto a cuore prevede di dar da mangiare a mille bambini dei villaggi intorno a Dubbo durante i mesi estivi (luglio e agosto). Costo: 11mila euro. Con infinita gratitudine per tutti i lettori del Giornale che ci hanno aiutato e coloro che hanno ideato questo atto generoso. Con affetto, per la Missione di Dubbo

Beh, amici e amiche lettrici, cosa ne dite? C’è di che esserne soddisfatti e orgogliosi, vuoi per aver consentito alle suorine di Dubbo di fare un po’ di cassa, vuoi per averla affidata a mani accorte e coscienziose, che sanno di bucato. Il pulmino, certo, ma anche cibo e acqua, una borsa di studio, lavori per mettere in sicurezza l’orfanotrofio. Sia detto senza intento polemico, ma quello che meraviglia - leggendo degli impegni titanici delle migliaia e migliaia di Ong e di Onlus che affermano di interessarsi al problema - è la modestia della cifra spesa per fornire il villaggio e dintorni di acqua potabile e per garantire nei mesi estivi un buon pasto a mille bambini. Quarantacinquemila euri per il pozzo. Undicimila euri per i pasti. È così, dunque: si può fare molto del bene con poco. Basta averne la volontà, rimboccarsi le maniche rinunciare ai progetti spettacolari e megalomani e, non ultimo, destinare il cento per cento di quanto ricavato con le offerte (e con i contributi dello Stato) alle opere di bene e non destinarne una parte, spesso cospicua, alle così dette «spese di gestione». (Volontariato significa infatti prestare servizio come volontario e volontario è colui che offre la sua opera spontaneamente a titolo grazioso. I più volenterosi dei volontari mettendoci anche qualcosa di tasca propria)
Ma torniamo a Dubbo. Come promessomi da madre Regina, mi sono giunte le fotografie degli scavi per il pozzo e del primo fiotto che ne è fuoriuscito. I volti di uomini, donne e bambini - sorrisi da un orecchio all’altro - assiepati attorno alla grande trivella dicono tutto, dicono della gioia e del sollievo di poter finalmente disporre, all’interno del villaggio, di acqua potabile. Purtroppo l’«Angolo» ha le dimensioni che ha e pubblicare un francobollino della trivella in azione direbbe poco, per cui desisto dal farlo.

Ma non desisterò - una soluzione la troveremo - quando alla Missione finalmente giungerà il pulmino all’origine della sottoscrizione. Avete fatto cosa grande e buona, amici lettori cosa grande, buona e bella.
Paolo Granzotto

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