Abidjan - Laurent Gbagbo, il contestato presidente della Costa d’Avorio rimasto al potere nonostante le accuse di brogli e violenze contro le opposizioni, continua a negoziare la sua uscita dopo gli scontri con le truppe francesi e quelle dell’Onu. Lo riferisce una fonte dell’Onu. Intanto in Costa d’Avorio le forze fedeli al presidente eletto, Ouattara, hanno attaccato il bunker in cui ad Abidjan è asserragliato il presidente uscente, Gbagbo, dove i suoi fedeli oppongono una resistenza tenace.
Resa dei conti Dopo che martedi si era intravista la possibilità di un accordo tra le parti in lotta, il rifiuto di Gbagbo di arrendersi ha scatenato l'ultima controffensiva del suo avversario sostenuto da Onu e Francia.
Ultimo attacco Le forze del presidente hanno lanciato l’assalto finale contro la residenza del capo di Stato uscente. Lo ha dichiarato una fonte governativa francese secondo cui le forze di Outtara sono andate a "stanare" Gbagbo.
"Francia assasina" E il regime della Costa d’Avorio ha accusato la Francia, ex potenza coloniale nel Paese africano, di aver ordito un complotto per tentare di far assassinare dalle sue truppe Laurent Gbagbo. Da ore nuovi, massicci attacchi sono in corso contro il Palazzo Presidenziale di Abidjan e contrro la residenza dello stesso Gbagbo, asserragliato in un bunker sotterraneo.
Smentita La Francia "non partecipa all’assalto" lanciato oggi ad Abidjan dalle forze del presidente Alassane Ouattara contro la residenza del capo di Stato uscente Laurent Gbagbo. Lo ha precisato un portavoce della missione Licorne presente nel Paese: "Licorne è impegnata oggi nella protezione dei cittadini stranieri", ha detto il portavoce Frederic Daguillon.
Appello dell'Onu: corridoio umanitario Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello urgente alla Costa d’Avorio perchè sia creato un corridoio umanitario d’emergenza ad Abidjan, dove si combatte attorno alla residenza di Gbagbo, per permettere di evacuare i feriti e i morti. "La situazione ad Abidjan è estremamente preoccupante. Occorre che gli operatori umanitari, e in particolare i membri della Croce Rossa che vengono per raccogliere i morti, possano farlo senza esssere esposti ai tiri", ha dichiarato da Ginevra Elisabeth Byrs, portavoce dell’Ufficio di coordinamento degli affari umanitari dell’Onu (Ocha).
Secondo la portavoce, gli operatori umanitari sono minacciati non solo dai tiri delle due parti in lotta, ma anche della criminalità, «in crescita al momento ad Abidjan». "Ci sono gruppi armati ribelli - non è chiaro di quale parte - che non solo saccheggiano le abitazioni dei privati, ma anche le riserve delle agenzie umanitarie", ha detto la Byrs- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.