Crisi E il teatro rischia di non incassare cinque milioni di contributi pubblici

Il teatro alla Scala ha messo in fila quattro anni di bilanci in pareggio, ma non si sa se riuscirà a pareggiare i conti anche quest’anno. Mancano all’appello 5 milioni di trasferimenti statali: dei 37 milioni previsti ne sono arrivati solo 32. Le dichiarazioni del Ministro Bondi, che promette di reintegrare il Fus ai livelli del 2009 fanno ben sperare. Sono i tagli della Provincia a destare preoccupazioni. La Provincia ha onorato l’impegno per 2010, ma per l’anno prossimo, il Presidente Guido Podestà resta in attesa della eventuale redistribuzione da federalismo fiscale. E quindi sono in forse 2,9 milioni di euro. Da giorni è partito il toto-taglio, in realtà non si sa ancora nulla di preciso, si attende l’approvazione definitiva della Finanziaria. Fino ad ora, Comune, Provincia e Regione hanno lasciato nelle casse scaligere circa 9 milioni che aggiunti ai 37 statali corrispondono suppergiù al 40% del budget annuale (110 milioni circa).

Il restante 60% deriva dagli introiti del botteghino, fondatori e sponsor privati. Questi ultimi contribuiscono per il 16,4%: un record italiano, che avvicina la Scala a standard anglosassoni. Ma in un contesto fiscale non anglosassone.

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