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La crisi fa crollare i consumi L'accusa di Berlusconi: "E' colpa della manovra"

La spesa totale si attesta a 4 miliardi di euro: 400 milioni in meno rispetto allo scorso anno. Codacons: "E' il peggior Natale dal 2000". Stime allarmanti per i saldi di fine anno

La crisi fa crollare i consumi  L'accusa di Berlusconi:  "E' colpa della manovra"

La crisi economica pesa sulle spese natalizi. Una contrazione che va al di sopra delle previsioni. Dopo aver elaborato i dati sui consumi relativi alle festività natalizie, l'osservatorio nazionale di Federconsumatori ha fatto sapere che, in pressoché tutti i settori, si è verificata una forte contrazione rispetto ai consumi natalizi dello scorso anno. Un esempio? Secondo il bilancio della Coldiretti, salgono 2,3 miliardi di euro i cibi e le bevande consumati a tavola tra il cenone della vigilia e il pranzo di Natale che nove italiani su dieci hanno scelto di trascorrere a casa con parenti o amici. Tuttavia, pur non rinunciando all'appuntamento più tradizionale dell'anno, gli italiani hanno speso molto meno dell'anno scorso (-18%).

Il drastico calo dei consumi ha spinto il Codacons a parlare del "peggior Natale" degli ultimi dieci anni. Non solo. Secondo le stime dell'associazione, nemmeno le previsioni per gli imminenti saldi di gennaio sarebbero positive. Secondo i conti del Codacons, ogni italiano ha speso in media a Natale 48 euro in meno rispetto agli anni precedenti. "La contrazione - sottolinea l’associazione a tutela dei consumatori- ha riguardato sia il settore regali che quello degli addobbi per la casa, mentre hanno retto i consumi alimentari. Spese in calo anche per i viaggi, mentre il settore che più di tutti ha risentito della crisi è quello dell’abbigliamento e delle calzature, dove il calo delle vendite ha raggiunto quota -30%". E per i saldi invernali in partenza a gennaio le previsioni del Codacons sono allarmanti: "Saranno un flop le famiglie non hanno più possibilità di spendere per beni non essenziali, nemmeno in regime di sconti stagionali. Prevediamo una riduzione record degli acquisti durante i saldi, con picchi del 30-40% rispetto allo scorso anno".

La spesa totale si è attestata a 4 miliardi di euro. Non è stato affatto un buon risultato dal momento che le associazioni dei consumatori avevano già sottostimato una spesa di 4,4 milairdi. In generale, la spesa media a famiglia è stata di 166 euro. "Nel dettaglio ha spiegato Federconsumatori - la riduzione dei consumi nel settotre abbigliamento e calzature è stata del 18%; in quello dei mobili, arredamento ed elettrodomestici del 24%; nel turismo dell’8%; nella profumeria e cura della persona del 7%; nei giocattoli del 3%; nell’ alimentazione dell’1,5%". Sono, invece, stabili i consumi nell’editoria, sia nell’acquisto di libri sialanciate  di cd, anche grazie alle forti promozioni in questo campo. Unico settore in controtendenza, in crescita dell’1%, è quello dell’elettronica di consumo, trainata dal passaggio al digitale terrestre e e dalla vendita di smartphone.

A fronte dei dati pubblicati Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, hanno duramente criticato la manovra economica appena approvata dal parlamento. "E' chiaro che da tutto ciò deriva l’urgente necessità di affiancare alle misure di riequilibrio dei conti - hanno spiegato - interventi determinati per avviare una nuova fase di sviluppo, attraverso il rilancio degli investimenti nei settori produttivi". A conti fatti, la manovra "salva Italia" del governo Monti costerà, infatti, alle famiglie italiane 1.129 euro a testa.

Sulla crisi dei consumi è intervenuto anche il leader del Pdl, Silvio Berlusconi che, in collegamento telefonico con la Comunità Incontro di don Gelmini, ha spiegato che "la manovra rischia di portare in recessione l'economia".

"Fino all'estate scorsa -  ha rivendicato Berlusconi - abbiamo sempre tenuto i conti in ordine tagliando le spese invece di aumentare le imposte. Ora però con le nuove tasse si finirà per comprimere i consumi e portare in recessione l'economia". Una situazione che fa sì che gli "italiani siano sempre più preoccupati".

Berlusconi poi ha tenuto a "ricordare prima di tutto a noi stessi che siamo sempre il partito di maggioranza in Parlamento e anzi i sondaggi ci danno in fortissima ripresa" proprio perché "gli italiani sono sempre più

preoccupati". Detto questo, il leader del Pdl ha assicurato che "restiamo vigili per fare il bene del nostro Paese" anche se la soluzione alla crisi "deve venire dall'Europa perché è l'Europa che deve cambiare".

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