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Pronti a morire per lo Stato Islamico e a pianificare un attentato in Italia: indagati due stranieri

La procura di Trento ha chiesto il rinvio a giudizio per due giovanissimi stranieri di fede islamica: sono accusati di aver progettato un attentato terroristico in Italia, facendo proseliti e dicendosi pronti a morire per lo Stato Islamico

Pronti a morire per lo Stato Islamico e a pianificare un attentato in Italia: indagati due stranieri

Avrebbero sposato la causa della jihad, facendo proseliti sul web e su Telegram e tentando di mettere in piedi una vera e propria associazione dedita allo scopo nel Centro-Nord. Di più: avrebbero persino pensato in maniera concreta di compiere un attentato terroristico in Italia, dicendosi entrambi "pronti al martirio". Ed è con queste accuse che la procura di Trento ha chiesto nelle scorse ore il rinvio a giudizio per due stranieri, un ragazzo di 21 anni (domiciliato nel capoluogo trentino) ed una ragazza di 19 (residente nella provincia di Siena). I due giovanissimi di fede islamica, fino a non molto tempo fa legati anche sentimentalmente, sono accusati di associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico, arruolamento ed addestramento con finalità di terrorismo anche internazionale. Stando a quel che riporta il quotidiano La Nazione, i fatti che vengono loro contestati risalgono allo scorso anno.

Sulla base di quanto ricostruito dagli inquirenti, entrambi avrebbero intrapreso da tempo un percorso di radicalizzazione reso possibile ed efficace dalla propaganda jihadista su internet. I due, ben inseriti nel contesto sociale, si erano conosciuti online e dalle loro chat era nata una vera e propria relazione. Una storia d'amore come tante altre, sulla carta, ma che secondo gli investigatori nascondeva invece un terribile segreto: il giovane aveva manifestato l'intenzione di combattere per lo Stato Islamico ed aveva presto convinto anche la fidanzata. Il ragazzo aveva addirittura iniziato ad addestrarsi come un vero e proprio soldato, imparando a maneggiare gli esplosivi e ad usarli. Sotto quest'ultimo aspetto, sarebbe riuscito a procurarsi le sostanze chimiche necessarie a permettergli in prospettiva di sabotare e di compiere atti di terrorismo: avrebbe realizzato un congegno utilizzando il perossido di acetone, una miscela paragonabile alla pericolosità di circa 300 grammi di tritolo.

La coppia aveva inoltre già ideato un piano: i carabinieri del Ros sospettano che l'intenzione finale dei due stranieri fosse quella di compiere un attentato (non è chiaro se in Trentino o in Toscana) e poi partire alla volta dell'Africa per combattere con lo Stato Islamico. Lo straniero era impegnato in maniera attiva nella propaganda, supportato dalla ragazza. E quest'ultima avrebbe ribadito con lui l'intenzione di essere pronta a morire in nome del Daesh. L'udienza preliminare dovrebbe tenersi nei primi giorni del prossimo mese.

E a dispetto delle prove in mano all'accusa, la difesa ha comunque annunciato battaglia. "Faremo una perizia - hanno anticipato i legali dei giovani - per verificare se con il materiale recuperato poteva essere realizzato esplosivo".

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