Missione Nato in Lettonia, cambio al comando del Task Group italiano

I bersaglieri della Brigata “Garibaldi” rientreranno in Italia al termine di sei mesi di missione Nato: al loro posto il personale della Brigata corazzata “Ariete”

Missione Nato in Lettonia, cambio al comando del Task Group italiano

Nella base militare di Camp Adazi, ha avuto luogo la cerimonia di trasferimento d’autorità alla guida del Task Group “Baltic” per il personale italiano schierato nell’ambito della missione Nato enhanced Forward Presence “Latvia”. I bersaglieri della Brigata “Garibaldi”, guidati dal Tenente Colonnello Massimiliano Erra, hanno passato le consegne ai colleghi della Brigata corazzata “Ariete” e al comandante subentrante, il Tenente Colonnello Gerardo Secco.

La cerimonia di avvicendamento

La cerimonia di avvicendamento è stata presieduta dal Comandante Operativo di Vertice Interforze, Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, che ha portato ai militari italiani schierati nel Paese baltico il saluto del Ministro della Difesa Guido Crosetto e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.
Presente una delegazione dell’Ambasciata d’Italia a Riga, guidata dall’Ambasciatore Alessandro Monti, una folta rappresentanza di militari provenienti dai Paesi alleati e amici e numerose autorità civili e militari della Nato e del Paese ospitante.

Il compito che vi è stato affidato in questa parte d’Europa è molto importante - ha detto il Comandante del COVI - La presenza a Camp Adazi di truppe italiane rappresenta un chiaro segnale militare ai nostri alleati e amici, ma non solo. Serve anche per lanciare un messaggio ben preciso a tutti coloro che vorrebbero invece destabilizzare questa regione, così come fanno o tentano di fare in altre parti del mondo. La Nato rappresenta per questi territori un caposaldo di giustizia e di rispetto del diritto internazionale. La stabilità di questa regione è cruciale per noi, è una parte di Europa, è terra e cielo dell’Alleanza Atlantica e un deterioramento della sicurezza qui avrebbe conseguenze sull’intero continente”.

Voglio ringraziare gli uomini e le donne del Task Group “Baltic” per i loro sacrifici – ha detto l’Ambasciatore Monti – e voglio sottolineare l’importanza del loro lavoro quotidiano non soltanto dal punto di vista operativo ma anche simbolico e politico, in particolare nei confronti del Paese che ci ospita. Siamo orgogliosi di voi!”.

Le esercitazioni congiunte

Nell’ultimo semestre, le unità italiane appartenenti alla cosiddetta XII rotation della missione eFP, hanno condotto, tra l’Estonia, la Lettonia e la Lituania, circa 130 attività addestrative tra cui oltre 100 esercitazioni a fuoco con armamento individuale e di reparto, altre 20 con l’impiego di piattaforme da combattimento e armamento pesante, 8 esercitazioni congiunte con velivoli ad ala fissa e rotante, 4 esercitazioni continuative di livello Divisione e Battlegroup, fianco a fianco con soldati canadesi, lettoni e di altre nazionalità.

Tra le esercitazioni più importanti, la Spring Storm 2023, che ha visto i militari italiani operare con le altre unità alleate (circa 14.000 uomini e donne) in terreni boschivi e urbani, in condizioni meteorologiche molto rigide. Decine i veicoli impiegati, da combattimento e logistici.

Il personale che farà parte del contingente italiano della XIII rotation proviene dal Comando Brigata “Ariete”, dall’11° reggimento bersaglieri, dal 132° reggimento Artiglieria terrestre “Ariete”, dal reggimento Lancieri di Novara (5°), dal reggimento logistico “Ariete”, dal 132° reggimento carri, dal 7° Reparto Comando e Supporti Tattici, dal 10° reggimento Genio Guastatori di Cremona, dal 17° Reggimento Artiglieria controaerei “Sforzesca”, dal 121° reggimento Artiglieria contraerei “Ravenna”, dal 7° reggimento per la difesa CBRN "Cremona", dal 7° reggimento alpini, dal 7° e dal 46° reggimento trasmissioni, dal Centro di Responsabilità Amministrativa dello Stato Maggiore della Difesa.

Le attività del contingente italiano schierato in Lettonia nell’ambito dell’iniziativa eFP della Nato sono dirette e coordinate dal Comando Operativo di Vertice Interforze, Alto comando della Difesa la cui missione principale è di pianificare e dirigere tutte le operazioni ed esercitazioni interforze e multinazionali condotte nei cinque domini: terra, mare, cielo, spazio e cyber

La missione eFP della Nato in Lettonia

In base alla decisione assunta dai Capi di Stato e di Governo dell’Alleanza durante il Summit di Varsavia del luglio 2016, l’Italia con il Task Group “Baltic” prende parte al dispositivo Nato di 4 Battle Group multinazionali, ciascuno guidato da una Framework Nation (Canada in Lettonia, Germania in Lituania, Regno Unito in Estonia e USA in Polonia).

A fronte di una deteriorata percezione della sicurezza e a seguito di specifica richiesta avanzata da parte dei Paesi Baltici e della Polonia, la Nato ha ritenuto opportuno rafforzare la propria presenza sul fianco est dello spazio euro-atlantico, varando una misura di enhanced Forward Presence (eFP) che contempla lo schieramento di quattro Battlegroup rispettivamente in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, alimentati a cura delle Framework Nations, supportate dagli altri Alleati.

L’eFP è una misura di natura difensiva, proporzionata e pienamente in linea con l’impegno internazionale della NATO che intende rafforzare il principio di deterrenza dell’Alleanza.

In particolare, aver rafforzato la presenza sul fianco est dell’Alleanza rappresenta un chiaro esempio della determinazione nell’assolvere la missione primaria di sicurezza collettiva dell’integrità territoriale euro-atlantica contro ogni possibile aggressione e minaccia, nonché di riaffermazione della coesione e della solidarietà tra i Paesi membri. Attualmente la consistenza massima annuale autorizzata dall’Italia per il contingente nazionale impiegato nella missione è di 250 militari e 139 mezzi terrestri.

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