A 10 anni dalla morte di don Giussani

Nel decimo anniversario dalla morte del fondatore di Cl don Julian Carron riafferma la propria fedeltà al Papa e rilancia l'invito a partecipare all'udienza concessa dal pontefice il prossimo 7 marzo

A 10 anni dalla morte di don Giussani

Ricorre oggi il decimo anniversario della morte di don Luigi Giussani e il 60esimo di fondazione di Comunione e Liberazione. Numerose le celebrazioni per la ricorrenza: domani, a Milano, sarà il cardinale Angelo Scola a ricordare in una messa il fondatore di Cl, mentre a Roma lo farà il cardinale vicario Agostino Vallini; a Buenos Aires il cardinale Mario Poli presiederà invece una celebrazione in suffragio il 26 febbraio. Sabato 7 marzo è poi in programma un incontro del movimento con papa Francesco.

"Sì, lui ha voluto concederci per questa ricorrenza un' udienza che celebreremo a Piazza San Pietro con lui insieme a tutto il movimento il 7 marzo - dice a Radio Vaticana il presidente di Comunione e Liberazione, don Julian Carron -. Siamo già tutti in attesa chiedendo al Signore di preparare il nostro cuore per accogliere le indicazioni che lui vorrà darci per poter continuare il nostro cammino in fedeltà e nel carisma di don Giussani".

Questo decimo anniversario della morte del fondatore, dice ancora Carron, "lo accogliamo con una grande gratitudine che cresce con il passare degli anni, perchè più andiamo avanti più ci rendiamo conto di che cosa ci ha lasciato, della sua eredità, perchè la sua eredità, il suo carisma, la sua visione, il suo sguardo sul cristianesimo si comprende di più quando più uno entra e cerca di seguirlo perchè non si può capire il cristianesimo senza partecipare ad esso".

"Noi con Papa Francesco - spiega quindi il presidente di Cl - sentiamo una sintonia totale per la sua insistenza sull'essenziale, sul guardare Cristo, sul non trattenersi sulle cose secondarie, perchè senza questo sguardo su Cristo non si capisce il resto. La fede che si comunica per attrazione e quindi questa gioia del Vangelo che occorre testimoniare, tutto questo è ciò che ci lega a Papa Francesco.

Noi sentiamo questa sintonia totale, perchè è proprio questa modalità del cristianesimo vissuta così, insieme al desiderio della missione di andar fuori, perchè noi dall'inizio delle nostra storia siamo stati sempre negli ambienti, nelle periferie, nelle università piuttosto che nel mondo del lavoro, nelle borgate della città, rispondendo ai bisogni. Per questo sentiamo da tutti i punti di vista una grandissima sintonia con Papa Francesco che veramente ringraziamo di questo costante richiamo che per noi è il richiamo alla nostra storia".

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