Abdullay, l'immigrato che ha salvato tre vite in mare a Castel Volturno

Abdullay Ndoye, 22 anni, originario del Senegal, era arrivato circa due mesi fa dalla Libia

Abdullay, l'immigrato che ha salvato tre vite in mare a Castel Volturno

Di lui si sa che si presenta come Abdullay Ndoye, che ha 22 anni ed è immigrato dall’Africa, e che ieri si è buttato nel mare in tempesta per salvare tre sconosciuti insieme ai bagnini del lido Airone. Ma oggi allo stabilimento balneare di Ischitella, a Castel Volturno, dicono di non sapere chi sia: “Noi non lo conosciamo, credo che sia uno di questi ragazzi che girano per la spiaggia”, riferiscono. Ieri, però, per chi stava in spiaggia, era lui che si occupava di aprire gli ombrelloni. In tanti hanno poi assistito al suo gesto. Ancora non erano passate le 11 quando due ragazzine erano in acqua, nonostante la bandiera rossa e i ripetuti avvisi ai bagnanti da parte dei gestori. “In mare quasi non li vedevamo più”, racconta Raffaela, che dice di essere stata una delle prime a notare la scena. “Abdullay senza esitare un attimo si è tuffato, mentre i bagnini prendevano la scialuppa di salvataggio. Il mare era così agitato che hanno perso anche i salvagenti”. Abdullay ha sfidato il mare e, con uno dei due bagnini intervenuti, ha recuperato i ragazzi e li ha tratti in salvo. “Poi – continua Raffaela - uno dei bagnini non riusciva a ritornare, perché privo di forze. Così si è tuffato di nuovo e si è formata una catena umana per tirare fuori tutti e due”.

Una storia a lieto fine, che poteva trasformarsi in una tragedia. A renderla nota tramite i canali social è stata una delle tanti clienti che ieri affollavano il lido Airone, Teresa Pirozzi: “L'eroe di oggi 22/07/2018 è lui, si chiama Abdullà (non so come si scrive correttamente). Mentre i bagnini arrancavano con la barca di salvataggio e cercavano i salvagenti, lui non ha esitato a buttarsi in acqua...e lui ha salvato tre persone. Complimenti ragazzo, a 22 anni hai fatto piangere un’intera spiaggia e riportato a casa 3 vite”. Un post che ha scatenato un vero e proprio dibattito su immigrazione e immigrati, tra complimenti, ma anche insulti e offese. “Si è fatta un po’ di confusione su questa vicenda. I bagnini hanno fatto l’intervento così come per dovere. A salvataggio avvenuto da parte dei bagnini, c’è stato anche l’intervento da parte di questo ragazzo che noi abbiamo visto, ma che è andato a dare un supporto. Il salvataggio era già avvenuto”, è la versione dell’uomo che si presenta come il fratello della direttrice del lido. “L’intervento del ragazzo – prosegue - è nato dal fatto che in qualche modo i bagnini stavano facendo l’intervento, ed era già riuscito. Si era lanciato in acqua così come tanti altri clienti, ma era un fatto solidale. In queste situazioni nasce un po’ di partecipazione di tutti”. “Noi il nostro dovere lo abbiamo fatto, chiamando la capitaneria e con l’intervento dei bagnini”, sottolinea. Ma quando gli si chiede di Abdullay e della sua presenza nello stabilimento, risponde: “Non lavora con noi”.

Abdullay oggi è quel ‘fantasma’ che ieri, in carne ed ossa, si è stretto in un abbraccio con i bagnini e i bagnanti salvati dal mare in burrasca, quel ‘fantasma’ con cui siamo riusciti ad entrare in contatto e che ci ha riferito di essere arrivato dal Senegal circa due mesi fa.

È uno dei tanti ragazzi partiti dalla Libia con un barcone, che dice di essere ospite di uno dei centri di accoglienza di Giugliano in Campania. Un ragazzo che conosce bene il mare, perché nel suo Paese faceva il pescatore. E ieri qui, in Italia, quel mare l’ha affrontato per salvare delle vite umane.

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