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Accusato di terrorismo, chiede protezione internazionale

Mohamed Majid dopo aver scontato due condanne per terrorismo internazionale e favoreggiamento di immigrazione clandestina ha ora un foglio di via. Deve lasciare l'Italia entro sette giorni

Accusato di terrorismo, chiede protezione internazionale

Si chiama Muhamad Majid l'iracheno di 46 anni che ha scontato due pene con l'accusa di terrorismo internazionale e favoreggiamento di immigrazione clandestina.
Per lui, due giorni fa, è stato emesso un foglio di via per cui entro sette giorni dovrebbe lasciare volontariamente l'Italia. Ma dopo l'ultima scarcerazione ha presentato la richiesta di protezione internazionale per essere riconosciuto come rifugiato.
Secondo quanto si legge su fonti di stampa, l'uomo ha scontato fino al 2013 una condanna definitiva a dieci anni di reclusione inflitta dalla Corte di Appello di Milano per terrorismo internazionale. All’epoca, stando agli atti della magistratura lombarda, Muhamad Majid si occupava dell’approvvigionamento di documenti falsi e dell’accoglienza di jihadisti reclutati in Europa. Dopo quella vicenda il Tribunale di Sorveglianza di Reggio Emilia emise nei suoi confronti un decreto di espulsione per la sua "pericolosità sociale". Majid, però, era stato intanto arrestato a Bari perché, dopo essersi stabilito nel capoluogo pugliese nel 2014, fu sospettato di aver ripreso i contatti con il cosiddetto "gruppo jihadista di Parma" (dove pare si incontrasse con i suoi adepti in un kebab vicino alla stazione ferroviaria), organizzazione ritenuta vicina al gruppo terroristico "Ansar Al Islam". Il suo ruolo pare fosse quello di dare supporto logistico, documenti falsi e alloggio agli immigrati provenienti dal Pakistan, dall'Egitto, dall'Iran, dal Marocco e dalla Turchia.
Il suo supporto ai cosiddetti foreign fighters, però, non è mai stato dimostrato dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Per questo a Bari ha scontato solo una pena di due anni e sei mesi per favoreggiamento di immigrazione clandestina. Dopo la scarcerazione è stato quarantaquattro giorni nel centro di identificazione ed espulsione di Restinco, nel brindisino. Ora, però, deve lasciare obbligatoriamente il territorio italiano.

"La liberazione di Muhamad Majid, condannato per terrorismo internazionale e reclutatore di estremisti islamici, fa riflettere su quanto Milano sia insicura". È il commento del coordinatore di Forza Italia a Milano, Fabio Altitonante. "Le forze dell'ordine - prosegue Altotonante - individuano e fermano un pericoloso terrorista, viene condannato, ma dopo pochi anni torna libero, con in mano un foglio che gli intima di andarsene tra sette giorni. È chiaro che non può funzionare. Il dubbio che riesca a nascondersi nella nostra Milano è lecito, magari trovando rifugio in una delle troppe case popolari occupate abusivamente. Chiediamo l'espulsione vera e immediata di Muhamad Majid: sia messo sul primo volo e riaccompagnato nel suo Paese".


Il caso, però, sembra essere particolare, perché se da un lato Majid deve lasciare l'Italia entro questa settimana, dall'altro deve ancora scontare una terza pena. È stato condannato, infatti, a cinque mesi di reclusione per minacce aggravate a poliziotti fatte mentre era in carcere. E su di lui indaga anche la Dda di Catanzaro per terrorismo.

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