Allarme tossine nel latte ​Ritirati più di 30mila litri

L'azienda 3A di Arborea (Sardegna) ha ritirato dal commercio 30mila litri di latte derivante da 10 allevamenti. Rilevata la presenza di una tossina letale per l'uomo

Allarme tossine nel latte ​Ritirati più di 30mila litri

Trentamila litri di latte ritirato dalla vendita, dieci allevamenti interessati tra i 240 che orbitano attorno alla cooperativa allevatorui 3A di Arborea, in Sardegna. Il latte, per fortuna, è stato fermato prima che entrasse nello stabilimento della produzione, e quindi non è stato mai commercializzato. L'allarme, comunque, riguarda le future produzioni. La tossina che ha contaminato il latte, infatti, è pericolosa per l'uomo.

L'azienda di latte colpita dalle tossine

Come si legge ne La Nuova Sardegna, "dalle analisi compiute prima dell’ingresso nello stabilimento è emersa la presenza di aflatossine M1, una micotossina estremamente pericolosa per l’uomo che i bovini sviluppano dopo aver mangiato farina di mais contaminata con aflatossina B1".

In Sardegna anche altri stabilimenti caseari avrebbero trovato le stesse problematiche. Al momento le autorità però non hanno diffuso ulteriori informazioni. Di sicuro gli allevamenti che sono stati investiti dalla contaminazone non potranno più produrre latte. Almeno fino alla fine della contaminazione. Di solito la tossina viene smalitita in poci giorni e se le analisi diranno che tutto è tornato alla normalità gli allevatori potranno tirare un sospiro di sollievo. L'azienda 3A di Arborea ha fatto le analisi in alcune cisterne al di fuori dello stabilimento e ha rilevato che la presenza delle aflatossine M1era superiore alla soglia che la stessa azienda ha posto come limite massimo (20/ppb) e pure al limite imposto per legge (50/ppb).

"Stiamo lavorando con la Asl per risolvere il problema e stiamo sostenendo i nostri produttori - ha detto al

quotidiano sardo il direttore generale della 3AFrancesco Casula - Tutta la situazione viene costantemente monitorata. Per quanto riguarda la provenienza della farina di mais, non ci sbilanciamo perchè è compito della Asl".

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