Cronache

Asiago, il mistero della famiglia sterminata e il biglietto ritrovato: "Maledetti, Dio vi giudicherà"

I tre corpi sono stati ritrovati lunedì ma non è ancora stata chiarita l'esatta dinamica della vicenda. Tra le ipotesi prese in esame dalle forze dell'ordine, l'omicidio-suicidio di cui sarebbe responsabile la figlia 43enne della coppia, da tempo in cura

Asiago, il mistero della famiglia sterminata e il biglietto ritrovato: "Maledetti, Dio vi giudicherà"

Un biglietto con una scritta in stampatello che recita: "Maledetti". Poi un altro, fatto a brandelli e gettato nel cestino della cucina: "Maledetti, Dio vi giudicherà". Infine tre cadaveri, tutti ritrovati all'interno della stessa casa (chiusa a chiave dal di dentro) e a poche ore dal decesso. Forse soltanto quindici. È accaduto a contrada Pennar, ad Asiago, e la scoperta della famiglia sterminata risale a lunedì alle 17, quando i corpi dei coniugi Italo e Ubaldina Marzaro, insieme a quello della figlia Silvia, di 43 anni, sono stati rinvenuti all'interno dell'abitazione in montagna, dove i tre si erano stabiliti da qualche mese, dopo aver lasciato Mirano, nel Veneziano.

Il ritrovamento

A dare l'allarme, nei giorni scorsi, era stato il fidanzato di Silvia Marzaro. Al momento del ritrovamento, in casa nulla era fuori posto. Secondo il racconto di un testimone, la coppia di anziani, di 85 e 83 anni, era a letto, sotto le coperte, "quasi come dormissero ancora". Le lenzuola erano state "rimboccate in modo impeccabile", la donna aveva le mani giunte e sui corpi non ci sarebbero stati segni di violenza. A pochi metri dalla camera dei genitori, steso tra la stanza e il corridoio, il corpo di Silvia, con il collo strangolato da due cinture da accappatoio, in cotone.

La prima ipotesi dell'omicidio-suicidio

Secondo quanto riportato dal Corriere del Veneto, sulla vicenda, su cui stanno indagando i carabinieri del nucleo investigativo di Vicenza, coordinati dal sostituto procuratore Hans Roderich Blattern (che ha aperto un fascicolo per omicido a carico di ignoti), restano diversi punti non chiari. A cominciare dall'esatta dinamica dell'evento. Tra le prime ipotesi, anche quello dell'omicidio suicidio, di cui sarebbe responsabile la figlia 43enne. Il primo dei messaggi ritrovati, infatti, sarebbe stato scritto su un blocco ancora sistemato nella camera da letto della donna, disoccupata e, secondo le prime ricostruzioni, in cura. La figlia della coppia potrebbe essersi stretta i lembi attorno al collo con le sue mani, dopo aver ucciso i genitori, provocandosi asfissia e potrebbe essere morta sbattendo la testa contro lo stipite. Nel luogo in cui il suo corpo è stato ritrovato, con una vistosa macchia di sangue dietro al capo.

I punti non chiari

Ma l'ipotesi dell'omicidio-suicidio non sarebbe sufficiente a escluderne altre. All'interno dell'abitazione, infatti, sarebbero state rinvenute altre due cinture da accappatoio, trovate intrise di sangue, all'interno di un sacchetto chiuso e riposto dentro al cestino del bagno. Le forze dell'ordine, dopo aver sequestrato la casa e i cellulari dei tre, starebbero cercando altri indizi. Nei prossimi giorni, la procura delegherà nuovi accertamenti al Ris di Parma. E a togliere ogni dubbio sulla morte potrebbe essere l'esame autoptico, che stabilirà se i due anziani sono stati uccisi con dosi massice di psicofarmaci (quelli che il padre e la figlia già assumevano) o, magari, con del veleno. Gli investigatori, al momento, non possono escludere nessuna pista, nemmeno quelle secondarie, compreso il fatto che i due anziani siano morti per cause non attribuibili alla figlia e che quest'ultima si sia suicidata per lo sconforto.

Oppure, ancora, che possa essere stato il padre a uccidere la moglie.

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