Con la fase 2 cambia anche l'autocertificazione

Dopo giorni di conferme e smentite, durante la conferenza stampa, Giuseppe Conte ha ribadito la necessità di giustificare gli spostamenti con l'autocertificazione anche all'interno del comune

Con la fase 2 cambia anche l'autocertificazione

Dal 4 maggio servirà ancora l'autocertificazione? Tra i rimbalzi di notizie degli ultimi giorni, la conferenza stampa di Giuseppe Conte ha dato una certezza. Il 4 maggio e per almeno altre due settimane sarà ancora necessaria per spostarsi, anche all'interno del comune. Come ha specificato anche il premier, la data del 4 maggio non sarà un tana libera tutti ma ci potranno essere alcuni allentamenti minimi, soprattutto per i nuclei familiari ma sempre con valida motivazione, con l'obiettivo di non far rialzare eccessivamente la curva dei contagi da coronavirus.

La questione dell'autocertificazione è stata una delle più dibattute durante la cabina di regia tra il governo e gli scienziati. Il fronte dei no era nutrito ma a vincere è stato quello del sì, almeno fino al 18 maggio. Il 4 maggio inizierà una lenta ripresa, che sarà però graduale e non prevede la libertà di uscita totale per i cittadini, che dovranno comunque giustificare sempre i loro spostamenti. Il motivo della persistenza dell'utilizzo dell'autocertificazione è soprattutto basata sul fattore psicologico. Infatti c'è il rischio che dal 4 maggio il Paese percepisca l'allentamento delle misure come un vero e proprio ritorno alla normalità, che non ci sarà almeno per molti mesi così come eravamo abituati fino a metà febbraio, quando sono state prese le prime misure contro il coronavirus.

"L’autocertificazione è fondamentale", ha spiegato nelle scorse ore il ministro della Salute Roberto Speranza, al quale ha fatto poi eco Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa: "Non possiamo permetterci di dire che si esce liberamente, non è un liberi tutti. Comprendiamo che questo regime restrittivo è limitante, ma deve esserci un motivo per spostarsi." Il concetto è stato ribadito anche dal ministro Francesco Boccia, durante Live - Non è la d'Urso: "Se le autorità chiedono spiegazioni sugli spostamenti bisognerà dimostrare che lo spostamento è giustificato. Dal 4 al 18 maggio sarà una fase di lenta e graduale ripartenza, non si allenta nulla."

Cosa cambierà dal 4 maggio? Nell'autocertificazione, che sarà resa disponibile nei prossimi giorni e continuerà a essere necessariamente obbligatoria anche negli spostamenti all'interno del proprio comune di residenza, saranno inserite motivazioni aggiuntive rispetto a quelle presenti nel modulo attualmente impiegato.

L'incontro con i congiunti sarà ritenuto valido per lasciare la propria abitazione, per andare a trovare i parenti più prossimi (figli, genitori, fratelli ecc.). Tuttavia, questo non sarà motivo di creare aggregazione in famiglia, non si potranno organizzare "party familiari", come ha specificato anche Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa.

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