Coronavirus

A Bergamo esplosione di casi. L'esperto: 'Anomalia planetaria'

Il medico immunologo Francesco Le Foche: "Una delle concause dell'esplosione del contagio potrebbe essere stata la partita dell'Atalanta a San Siro"

A Bergamo esplosione di casi. L'esperto: 'Anomalia planetaria'

Il caso dei contagi di coronavirus a Bergamo è "un'anomalia planetaria". A rivelarlo è stato il professore Francesco Le Foche, medico immunologo al Policlinico Umberto I di Roma, che è intervenuto nel corso della trasmissione I Lunatici, in onda su Rai Radio2.

L'esperto aveva già rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport, parlando di alcune possibili concause che potrebbero aver alimentato la pandemia a Bergamo. "Per quanto sta accadendo a Bergamo- ha detto- sembrerebbero esserci state una serie di concause che hanno portato all'esplosione di questo contagio, che è quasi un'anomalia planetaria. Solo nella bergamasca c'è questa condizione di contagi e questo numero di morti".

Uno dei motivi di tali numeri potrebbe essere ricercato nel territorio bergamasco, ricco di industrie europee, i cui lavoratori "hanno dei contatti diretti con l'Europa e con il resto del mondo. Questa condizione ha portato a una predisposizione per il contagio". Un'altra concausa è che "il bergamasco in generale è una persona molto operosa e tiene molto al suo lavoro, quindi lavora anche in uno stato di sofferenza, questa condizione potrebbe aver favorito il contagio stesso".

Infine, la terza concausa che potrebbe aver alimentato il contagio a Bergamo, potrebbe essere stata l'affluenza di tifosi alle partite dell'Atalanta, soprattutto a quella del 19 febbraio, quando "più di 40mila persone sono andarte a San Siro", passando anche per bar e autogrill: "Questa condizione di risultati storici dell'Atalanta hanno contribuiito all'esplosione di una condizione preesistente".

Il professore La Foche, poi, parla anche della tenuta di Roma all'emergenza: "Abbiamo amplificato il numero dei posti letto, mettendo in campo manovre che dovrebbero essere efficienti". Per quanto riguarda il picco, l'esperto sostiene: "Ci dovremmo aspettare il punto massimo entro i prossimi dieci giorni, entro la metà della prossima settimana". Ma, per il momento "la sanità romana tiene molto bene, abbiamo un significativo numero di posti letto, per il Covid19 sono state aperte nuove corsie. E le persone si comportano benissimo, si comportano in modo rispettoso delle regole".

Sul virus, l'immunologo sottolinea come il Covid-19 isoli le persone più colpite: "Il medico- spiega- oltre ad affrontare la parte medica e clinica deve affrontare la parte umana, perché sono pazienti che non contattano più i propri cari e hanno necessità di un contatto stretto con la parte sanitaria".

Infine, La Foche lascia una serie di consigli, per le persone non colpite dal virus: "La corsa all'aperto potrebbe essere utile, ma deve essere rispettosa delle regole. Stiamo affrontando tutti un disagio non indifferente". E aggiunge: "Questo è un periodo particolare.

Direi di armarsi di pazienza e utilizzare al massimo il piacere della lettura, del confronto su internet, le strumentazioni aggreganti e contestualmente riuscire ad avere l'opportunità di fare quelle cose che normalmente durante l'anno non riusciamo a fare".

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