Cronache

Beve soda caustica e va in coma: cure flop a Sidney, salvato a Pozzuoli

Il giovane faceva il pizzaiolo in Australia. Per errore ha ingerito la soda caustica ed è finito in coma: a Sydney, i medici gli hanno salvato la vita, ma non lo hanno guarito del tutto. A Pozzuoli l'intervento innovativo con un robot

Beve soda caustica e va in coma: cure flop a Sidney, salvato a Pozzuoli

Ha bevuto della soda caustica credendo fosse acqua ed è entrato subito entrato coma. Protagonista della storia è Raffaele D'Ambrosio 23enne di Pozzuoli (Napoli) che da qualche mese viveva in Austrialia dove si era trasferito per lavorare come pizzaiolo.

I fatti

Lo scorso luglio, il giovane aveva bevuto da una bottiglia qualche sorso di soda caustica credendo che nel recipiente ci fosse dell'acqua naturale. Era al lavoro quando ha ingerito per errore la sostanza. Entrato in coma per otto giorni, il 23enne è stato sottoposto a due interventi all'ospedale di Sydney. I medici sono riusciti a salvargli la vita, ma non a farlo guarire del tutto: il giovane pizzaiolo infatti non riusciva ancora a consumare cibi solidi e poteva alimentarsi solo con bevande e liquidi.

L'intervento in Italia

Da lì, come spiega il Messaggero, è nata la decisione di rientrare in Italia e chiedere aiuto ai medici dell'ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Subito un'equipe medica ha eseguito un intervento chirurgico sul giovane: durante le sette ore di operazione, un robot ha asportato completamente l'esofago di Raffaele e lo ricostruito con una porzione di parete intestinale. Un procedura di questo tipo non era mai stata effettuata prima in Campania ed era stata sperimentata da pochissimi altri ospedali in tutta Italia.

L'intervento è perfettamente riuscito e ha con il tempo il giovane potrà recuperare tutte le funzionalità dell'esofago. "Un grazie infinito a tutti voi. E per tutto l'amore che ci avete messo, grazie ancora", ha commentato Raffaele D'Ambrosio con un post su Facebook.

"A Sydney sono stato curato in ospedali bellissimi, ma ho capito che tempi, modalità e capacità dell'assistenza australiana non erano soddisfacenti e non miglioravo", ha raccontato il giovane Raffaele al quotidiano Il Mattino. Così il 23enne ha deciso di tornare in Italia appena possibile e sottoporsi a un'altra delicata operazione.

"L'intervento effettuato su Raffaele è stato complesso, ma se tutto andrà come ci aspettiamo, il prossimo lunedì potrà tornare a casa e riprendere a mangiare normalmente", ha spiegato il primario Felice Pirozzi che ha guidato il team medico. Con questo grande successo, l'ospedale di Pozzuoli si sta sempre più qualificando come un riferimento nazionale per l'utilizzo della robotica.

"A giugno abbiamo effettuato il primo intervento utilizzando la tecnologia robotica - ha dichiarato il primario - e da allora abbiamo realizzato ben 62 operazioni".

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