Quattro condanne e un'assoluzione, questo è quanto stabilito dalla Corte di Appello di Torino per il rogo del campo rom di Continassa che venne dato alle fiamme durante la manifestazione nel 2011 per lo stupro di una ragazza, poi rivelatorsi falso
Sono state confermate anche in appello le condanne dei quattro residenti del quartiere Vallette che nel 2011 appiccarono un incendio nel campo nomadi di Continassa, al termine di una manifestazione per lo stupro di una ragazza che poi ha ritrattato dicendo che si era inventata tutto. L'aggravante di odio razziale ed etnico, mentre arriva l'assoluzione per uno di loro. Ridotte le pene in appello, questa volta vanno dai due ai quattro anni mentre in primo grado arrivavano anche ai sei anni. Il primo grado prevedeva sette imputati, uno di loro fu assolto all'epoca e non ricorse in appello.
Tra gli imputati in appello, soltanto Rocco Facchino è stato assolto, accusato insieme ad un altro ultrà juventino facente parte dei "Bravi Ragazzi", di aver incitato all'odio razziale la folla. Avrebbe gridato, secondo l'accusa:"Bruciamoli tutti!". Per la Corte d'Appello però non ha retto e dunque ha dato piena assoluzione a Facchino.
Le parti che si sono costituite parti civili, oltre ad alcuni nomadi che persero tutto ma riuscirono a fuggire dalle fiamme, ci sono il comune di Torino in quanto proprietario dell'area e alcune associazioni che da sempre si occupano del campo rom di Continassa assistendo coloro che vi abitano.
Il legale della parte civile ha così commentato la lettura della sentenza:"È importante che abbia retto l'aggravante dell'odio etnico perché è stato un episodio gravissimo di 'zingarofobia' ed è importante che sia stato riconosciuto soprattutto nel momento attuale".
Tutta la faccenda si sviluppa a causa della bugia di una ragazzina che, volendo nascondere il primo rapporto sessuale alla famiglia conservatrice ha raccontato al fratello di essere stata violentata da due rom. Sono stati chiamati i carabinieri che fin da subito hanno ritenuto il racconto della ragazzina poco credibile.
La voce ha iniziato a spargersi velocemente, tanto da far arrivare gli abitanti del quartiere Vallette ad indire una manifestazione contro lo stupro che, a causa della scarsa informazione e di alcuni elementi si è trasformata in una protesta "anti-rom" sfociata nel rogo di Continassa.
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