Coronavirus

"Mi dia il green pass". E l'addetta ai controlli vien presa per il collo

La vittima è un'addetta ai controlli dell'aeroporto del Friuli Venezia Giulia, malmenata da un passeggero in partenza per Londra. I sindacati: "Non è un caso isolato"

"Mi dia il green pass". E l'addetta ai controlli vien presa per il collo

Prima offesa, poi malmenata, afferrata per il collo e gettata a terra per aver chiesto di mostrare il Green Pass. È successo ieri a un'addetta ai controlli dell'aeroporto del Friuli Venezia Giulia, a Monfalcone (Gorizia). La donna aggredita ha riportato un trauma cranico a causa della caduta, con una prognosi di otto giorni.

La sua colpa? Aver fatto il suo dovere. L'addetta si trovava davanti all'imbarco per un volo per Londra per chiedere ad ogni passeggero di mostrare il certificato verde, indispensabile per poter viaggiare in aereo. A un certo punto, di fronte alla donna si è presentata una coppia. L'uomo, alla richiesta di esibire il Green Pass, ha dato in escandescenze e si è scaraventato contro la dipendente. Fortunatamente alcuni agenti delle forze dell'ordine, che si trovavano poco distanti, sono intervenuti entro pochi minuti.

Sull'episodio è intervenuto il sindacato Fit-Cisl del Friuli: "Per fortuna l’intervento dei colleghi prima e della polizia poi ha evitato il peggio. Questa è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che purtroppo si sta esasperando in tutto il settore dei servizi pubblici. Episodi del genere - ha commentato il segretario Antonio Pittelli - rischiano ormai di diventare quotidiani per chi esercita ruoli di controllo sui mezzi: ieri è accaduto in aeroporto, ma abbiamo segnalazioni anche dai treni e temiamo le stesse reazioni anche sugli autobus". Non si tratta dunque dell'unico caso: "Abbiamo segnalazioni anche dai treni e temiamo le stesse reazioni anche sugli autobus.

Stiamo riscontrando e segnalando continui casi di aggressioni verbali nei confronti dei lavoratori dell’aeroporto, del trasporto pubblico locale e dei treni - aggiunge Pittelli - questo avviene sia nei confronti di chi opera a bordo dei mezzi, ma anche, sempre di più, di chi presta il servizio a terra, che semplicemente con alta professionalità svolge il suo lavoro".

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