Coronavirus

Discoteche in Sardegna, indagini sulla riapertura

Il consigliere regionale Angelo Cocciu: "In Sardegna con le discoteche aperte abbiamo rischiato". Procura apre inchiesta: "Epidemia colposa"

Discoteche in Sardegna, indagini sulla riapertura

All'origine ci fu il decreto. È il 7 agosto e un nuovo Dpcm stabilisce la chiusura delle discoteche, lasciando libere le Regioni di prendere provvedimenti non in linea. In Sardegna non aspettano molto. La sera dell’11 agosto il governatore sardo Christian Solinas vara un’ordinanza che le tiene aperte, valida sino al 31, per poi revocarla con un provvedimento del 16 in cui obbliga alla serrata totale.

A spiegare i retroscena dei vari passaggi normativi è stato il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Angelo Cocciu : "Sapevamo che i contagi salivano. Ho ricevuto tante telefonate, i gestori chiedevano di tirare qualche giorno in più. Billionaire e Phi Beach avevano contratti stratosferici con dj importanti. Mi sono arrivate tante telefonate durante un Consiglio regionale — ricorda — circa 20-25... Hanno cominciato a chiamarci gli imprenditori, a me e agli altri capigruppo. Mi dicevano Angelo aiutaci, siamo nella m....", dice, intervistato da Report.

Il consigliere sardo, di fatto, ammette che la politica ha ceduto alle pressioni dei proprietari delle discoteche, tentando il compromesso tra rischio sanitario e "mazzata" economica. "Non si trattava di tenere aperte le discoteche fino al 31 agosto, perché così avremmo “ammazzato” la Sardegna, considerato che il contagio iniziava a crescere. Solo uno o due giorni. Abbiamo rischiato un po'. Non volevamo rischiare sulle vite umane, ma abbiamo visto che il contagio non era ancora così importante". E dai capigruppo dei vari partiti il pressing dell'imprenditoria del divertimento notturno arriva diretta al governatore Solinas. "Così - confessa Cocciu - quasi tutti abbiamo chiesto "Presidente, dai qualche giorno in più, perché è possibile che ci siano delle problematiche legate alla chiusura dei locali". Anche Solinas cede e le discoteche restano aperte.

In ballo c'erano contratti da capogiro da salvare ad ogni costo, altrimenti le penali pesantissime avrebbero messo in ginocchio i più importanti locali della movida sarda. "Billionaire e Phi Beach avevano per esempio contratti stratosferici con dj importanti. In particolare il Phi Beach aveva Sven Vath l’11 o il 12, una cosa del genere... Così abbiamo chiesto qualche giorno di apertura in più". Ma Cocciu ribadisce più volte la "buona fede" dell'escamotage per salvare il salvabile. "Non si trattava però — sottolinea — di arrivare fino al 31 agosto".

Una dettaglio questo che non impedisce alla procura di Cagliari di aprire un'inchiesta per epidemia colposa, subito dopo il servizio di Report sul "pasticcio" dell'apertura agostana delle discoteche, che avrebbe potuto favorire la diffusione del Covid prima in Sardegna e poi in varie regioni italiane. Nel mirino degli inquirenti della procura la consapevolezza delle autorità competenti.

E il punto cardine resta stabilire se in Regione conoscevano o meno i rischi di non chiudere.

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