Il Comune di Palermo si schiera con Rackete "Salvare vite non è un crimine"

Proseguono le manifestazioni di solidarietà per la capitana della Sea Watch 3, Carola Rackete: "Salvare vite umane non può, in nessun caso, essere considerato un crimine". Domani un sit in di solidarietà al porto di Palermo

Il Comune di Palermo si schiera con Rackete "Salvare vite non è un crimine"

"Salvare vite – in mare come altrove – non può, in nessun caso, essere considerato un crimine. Le ONG che si occupano di attività di ricerca e salvataggio non dovrebbero essere criminalizzate, ma piuttosto coinvolte nei meccanismi di cooperazione internazionale per rispondere alla crisi umanitaria nel Mediterraneo". È l’appello lanciato dal comune di Palermo che per la giornata di domani ha organizzato una manifestazione di solidarietà sulla Rainbow Warrior di Greenpeace, ancorata al molo trapezoidale del porto di Palermo. "Le attuali politiche - spiegano gli organizzatori -, nazionali e comunitarie, che cercano di sigillare le nostre frontiere, mettono infatti in pericolo la vita di decine di migliaia di persone. Che queste stesse persone siano criminalizzate, e che altrettanto accada a chi molto ha fatto e continua a fare per salvare i migranti, come successo in queste ore alla Sea Watch, è il sintomo di una barbarie a cui non ci si deve arrendere".

L’appello sottoscritto dalle associazioni vuole rimarcare l’attenzione sulle politiche migratorie del Governo. Un attacco duro, durissimo e diretto al ministro dell’interno Matteo Salvini. "Siamo con Carola Rackete e con l’equipaggio della Sea Watch, senza se e senza ma. Hanno salvato da morte sicura 40 persone e assicurato che le loro precarie condizioni di salute non si aggravassero ulteriormente. E questo nel pieno rispetto della normativa internazionale e delle oggettive ragioni umanitarie, che non possono in nessun caso essere superate da decreti nazionali e incostituzionali", concludono. Dello stesso avviso il centro studi in memoria di Pio La Torre. "La politica dei porti chiusi alle Ong non gradite al governo italiano non hanno bloccato gli sbarchi fantasma e ha isolato l’Italia in Europa senza ottenere alcuna modifica delle politiche Ue sui flussi migratori. In Italia e nel mondo si è aperta una guerra culturale e politica tra i sostenitori del cinismo assoluto contro coloro che invocano rispetto dei diritti umani e della solidarietà.

È una guerra dichiarata dai cosiddetti sovranisti euroscettici o di Trumpiana e Putiniana simpatia, anche per distrarre l’opinione pubblica dai problemi reali causati dalla mancata crescita economico-sociale e dall’aumento della povertà, della diseguaglianza e del disagio sociale diffuso.

Domani intanto al porto di Palermo alle 11 il presidio davanti alla nave di Greenpeace.

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