Coronavirus

Controlli a tappeto a Messina: le forze dell'ordine presidiano i varchi

Dopo la richiesta di Musumeci, la Sicilia si isola e prova a limitare il contagio. Bloccati tutti i collegamenti, controlli a tappeto a Messina

Controlli a tappeto a Messina: le forze dell'ordine presidiano i varchi

Alla fine il tanto sperato blocco voluto dal sindaco di Messina Cateno De Luca e dal governatore regionale Nello Musumeci è arrivato questa mattina. La firma sul provvedimento, che ieri sera la Regione aveva inviato al Dicastero dei Trasporti, è arrivata nella notte. Blocco totale, o quasi, a tutti i collegamenti da e per la Sicilia ad eccezione del minimo garantito. Il provvedimento non riguarda ovviamente le merci che potranno transitare per garantire l'approvvigionamento delle risorse. "Meglio tardi che mai! Venti giorni fa avevo chiesto di adottare sullo Stretto di Messina le medesima procedure attivate negli aeroporti - dice all'Adnkronos il sindaco di Messina Cateno De Luca, commentando il decreto del ministero di trasporti -. Altro che schierare l'esercito quello che andava schierato da tempo era il buonsenso in sinergia con il sindaco di Messina piuttosto che subire ordinanze che per la specificità dello Stretto si sono rivelate strampalate ed inefficaci. I nostri conterranei hanno il diritto di tornare a casa e la nostra popolazione ha il sacrosanto diritto di tutelarsi. Solidarietà e razionalità con auto responsabilità da parte di tutti", conclude.

Intanto da ieri sono iniziati i controlli per tutti coloro che arrivano in Sicilia via mare, via terra o per via aerea. A Messina il presidio delle forze dell'ordine alla stazione Marittima che hanno controllato, e stanno tuttora controllando, chi arriva in Sicilia. Polizia e carabinieri alla stazione per i treni provenienti da Milano e Roma, controlli al porto di Messina. Controlli anche negli aeroporti dell'Isola. Insomma, la Sicilia corre ai ripari per far fronte alla necessità di intervenire e isolarsi ancora di più in un momento difficile per il Paese. Una decisione necessaria e invocata nei giorni scorsi dallo stesso Musumeci, che insieme al collega Emiliano, ha provato a fare pressione su Roma.


A Messina però c'è un altro problema: l'invasione dei tir dei pendolari dello Stretto, compresi i medici del Policlinico. "Tale disposizione - dice De Luca - ha completamente trascurato l'elemento imprescindibile che caratterizza la città di Messina, quello di far parte dell'area integrata dello Stretto. Questa peculiarità determina giornalmente, attraverso vari vettori di navigazione, il passaggio da e per la Sicilia e la Calabria di un numero rilevante di pendolari a vario titolo. Ferme restando le sospensioni per alcune categorie di pendolari stabili - studenti universitari, scuole, etc. - alcune altre categorie rilevanti continuano a viaggiare giornalmente - medici, impiegati della pubblica amministrazione e liberi professionisti.

Pertanto risulta assolutamente iniquo e vessatorio nei confronti di tali cittadini non potere continuare a viaggiare sullo Stretto, pur dovendo ovviamente osservare anch'essi le strette misure sanitarie cui devono sottoporsi tutti gli altri cittadini".

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