Cronache

Convinse una minore a vendere il bebè: ginecologo arrestato

In cambio di 25mila euro aveva "venduto" un bambino partorito da una minore che era rivolta a lui per abortire: in carcere un ginecologo

Convinse una minore a vendere il bebè: ginecologo arrestato

In cambio di 25mila euro aveva "venduto" il bebè partorito da una minorenne che si era rivolta a lui per abortire. A finire in carcere Andrea Cozzolino, un ginecologo che lavora in due note cliniche convenzionate a Caserta e ai San Giuseppe Vesuviano (in provincia di Napoli).

Cozzolino è finito in manette questa mattina con l'accusa di aver convinto una minorenne a vendere per 25mile euro il bambino di cui era incinta e che ha poi partorito. Sono finiti nei guai anche Elio Miranda e Carmela Giordano, i coniugi che hanno comperato il bebè. Nei confronti della coppia, che risede in provincia di Salerno, la procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto l'obbligo di presentarsi alla polizia Giudiziaria. Il ginecologo, in servizio nelle cliniche convenzionate Sant'Anna di Caserta e Santa Lucia di San Giuseppe Vesuviano, era solito eseguire aborti anche oltre i termini consentiti dalla legge 194. La minorenne si era presentata infatti nella clinica Sant'Anna proprio per chiedere al dottor Cozzolino di interrompere la gravidanza. Di fronte alla richiesta di 6mila euro avanzata dal medico, la ragazza aveva fatto presente la sua condizione di difficoltà economica. Era stato a quel punto che il ginecologo l'aveva convinta a partorire il bambino nella clinica Santa Lucia promettendole aiuto per disfarsi del bèbè ed evitare, quindi, il riconoscimento. Nel 2011 il ginecologo aveva in realtà "promesso" a Carmela Giordano e Elio Miranda di procurare loro un bambino in cambio di 25mila euro.

Le indagini della squadra mobile della Questura di Caserta sono scattate da una segnalazione della madre naturale a un centro anti-violenza di Santa Maria Capua Vetere (in provincia di Caserta), dopo che si era accorta che il bambino venduto alla coppia risultava inserito nello stato di famiglia dei propri genitori. La direzione della clinica Santa Lucia, estranea alla compravendita, aveva infatti comunicato al Comune di residenza della madre vera i dati anagrafici del neonato. La ragazza è indagata per violazione della legge sull'adozione e l’affidamento dei minori.

Nei suoi confronti, però, la procura di Santa Maria Capua Vetere non ha chiesto l'adozione di misure cautelari.

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