C'è già l'incubo terza ondata. Ecco che cosa può succedere

La curva di contagi diventerà meno ripida ma il coronavirus continuerà a circolare. Secondo Crisanti è necessario sfruttare le feste di Natale per chiudere tutto

C'è già l'incubo terza ondata. Ecco che cosa può succedere

Siamo nella tanto temuta seconda ondata di contagi da coronavirus con una Italia divisa in zone "gialle", "arancioni" e "rosse" eppure c’è già chi pensa ad una eventuale terza fase dell’epidemia. Una eventualità che potrebbe verificarsi nel prossimo futuro. Di questo ne è certo Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, che sul Corriere della Sera ha spiegato cosa potrebbe accadere tra qualche mese.

"Le epidemie si comportano così. La curva, ripeto, diventerà meno ripida ma questo non significa che il virus sparirà. Come la scorsa estate resterà sotto traccia e prima di allontanarlo per sempre passerà parecchio tempo, nonostante la disponibilità di vaccini", ha spiegato l'esperto. Secondo Guerra quando i vaccini arriveranno sarà necessario agire con prontezza al fine di proteggere la popolazione così da contenere la velocità di trasmissione del Covid-19 ed interrompere la catena dei contagi.

Ma in questo difficile 2020 anche il Natale potrebbe essere a rischio. A dirlo in un’intervista a Repubblica è il virologo Andrea Crisanti, docente di Microbilogia all’università di Padova e padre del cosiddetto modello Vo’, che ha spiegato come l’attuale situazione non lasci presagire nulla di buono per le prossime settimane.

Anzi, l’esperto ritiene necessario sfruttare le ferie di fine anno per agire in modo concreto. In pratica, un lockdown duro come avvenuto a marzo e ad aprile così da bloccare l’avanzata dell’epidemia. "Piuttosto che riaprire per Natale, penso che la situazione sia così malmessa da dover consigliare l’opposto: approfittare delle ferie di fine anno per chiudere tutto in quelle due settimane e cercare di fermare il contagio", ha spiegato il microbiologo.

Quest’ultimo, però, ha ammesso che il suo ragionamento è legato ad un aspetto strettamente medico. "Ma capisco- ha aggiunto- che bisogna tener conto delle esigenze dell’economia". E questo è un punto importante. Imporre un blocco totale tra Natale e Capodanno potrebbe dare un nuovo e durissimo colpo al sistema economico italiano.

Secondo Crisanti per vedere all’orizzonte segnali positivi sul fronte della pandemia, come ha detto il ministro della salute Roberto Speranza, "occorre una grande fede" in quanto "se si osserva la curva dei contagi e la dinamica dei decessi si capisce come siamo in una situazione sovrapponibile a quella di marzo". Ma vi è anche un altro ragionamento da seguire. L’esperto ha evidenziato che se si considera che con il lockdown totale di marzo "abbiamo dovuto attendere fine aprile per intravedere la famosa fine del tunnel", allora oggi si può intuire "a che punto ci troviamo. E qui non stiamo nemmeno facendo un vero lockdown".

Parole non rassicuranti che fanno intravedere il peggio per le prossime settimane. Pertanto, ha concluso Crisanti, l’impatto delle misure restrittive appena introdotte “sarà inferiore a quello di allora e servirà più tempo perchè le restrizioni producano effetto”.

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