Coronavirus

I contagi e i morti non calano: l'ombra della variante italiana

La diminuzione di contagi e ricoveri è più lenta del previsto. Il ruolo giocato dalla "variante italiana" del Covid

I contagi e i morti non calano: l'ombra della variante italiana

Accanto alla famigerata variante inglese, e ad altre mutazioni del Covid-19 rilevate in varie parti del mondo, potrebbe esserci spazio anche per una possibile variante italiana.

Il timore degli esperti

Più che un'ipotesi, a dire il vero, quella della variante italiana è un'ombra che lascia perplessi gli esperti. E che si allunga giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. Anche perché in molti non si riesce a trovare una risposta a una domanda fondamentale: per quale motivo, nonostante le misure restrittive attuate in autunno, in Italia i contagi e i decessi non calano come dovrebbero?

Gli ultimi bollettini hanno segnato il ritorno dei contagi oltre quota 23mila. Come ha sottolineato Il Messaggero, oltre al timore che numeri del genere possano esser stati causati dalle riaperture e dallo shopping natalizio, c'è la paura di una ipotetica variante del Covid tutta in "salsa italiana".

Detto in altre parole, dal momento che le chiusure decise dal governo hanno fin qui prodotto soltanto effetti limitati – o comunque al di sotto delle aspettative – inizia a farsi strada l'eventualità che anche in Italia, proprio come nel Regno Unito, possa esistere una variante del Covid molto più contagiosa e trasmissibile rispetto alla versione tradizionale del virus.

Numeri e confronti

Per capire meglio cosa sta succedendo in Italia, può essere utile confrontare i numeri odierni dell'epidemia con quelli registrati nelle settimane precedenti. Attenzione però, perché in merito ai tamponi bisogna tenere a mente che in alcuni giorni, come ad esempio a Natale e Santo Stefano, si sono effettuati meno test.

Proprio per questo, è possibile che oggi stiamo assistendo al “recupero” dei tamponi non effettuati nei giorni natalizi. Altra indicazione: il tasso di tamponi positivi è diventato poco attendibile, visto che molte regioni si basano su test rapidi non contati nelle statistiche del Ministero della Salute.

Fatte le dovute considerazioni, arriviamo al confronto vero e proprio. Tra il 31 e il 25 dicembre 2020, in Italia ci sono stati 97.833 nuovi casi (media giornaliera di 13.976 contagiati). Nella settimana precedente, ovvero tra il 24 e 18 dicembre 2020, si sono contati 106.156 positivi (media giornaliera di 15.165). Su base settimanale, dunque, c'è stata una flessione pari al 7,8%.

Diminuzione troppo lenta

Diamo un'occhiata adesso al numero dei ricoveri. Al momento, in terapia intensiva ci sono 2.555 pazienti Covid (23.151 negli altri reparti); sette giorni fa erano 2.589 (e 24.070); due settimane fa addirittura 2.855 (26.427); tre settimane fa 3.265 (e 28.562).

Stando ai dati relativi ai contagi, dunque, possiamo dire che il numero di casi sta diminuendo. La diminuzione è tuttavia lenta, molto più di quanto sperato dagli esperti. Stesso discorso per i ricoveri: ce ne sono meno, ma la diminuzione è troppo lenta. Difficile arrivare a conclusioni specifiche, anche perché questa epidemia ha dimostrato di poter accelerare all'improvviso.

Per avere un quadro più completo bisognerà vedere cosa accadrà con la riapertura delle scuole.

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