Svelati gli scenari per l'Italia: che cosa accadrà in autunno

Con la nuova stagione si teme il ritorno con rinnovata forza del Covid-19. Guerra (Oms) rassicura: "Nuovo lockdown? Improbabile". Ecco cosa succederà

Svelati gli scenari per l'Italia: che cosa accadrà in autunno

La pandemia di coronavirus è ancora lontana dall’esaurirsi. Nella giornata di ieri, in Italia, si sono contati 878 nuovi positivi e quattro decessi. Dall’inizio dell’incubo a oggi, il Covid-19, ha contagiato oltre 261mila cittadini, uccidendone 35.445.

Nelle ultime settimane, come noto, la curva dei contagi è tornata a salire. Anche perché, va detto, è aumentato il numero dei tamponi effettuati. Le due isole, Sardegna e Sicilia, vivono un momento di difficoltà: la prima per i focolai nel Nord, la seconda per l’emergenza sbarchi e i numerosi migranti positivi ospitati nei controversi hotspot.

Settembre è alle porte e l’autunno è dietro l’angolo. La paura è che con la nuova stagione e l’abbassamento delle temperature il Sars-Cov-2 possa tornare con rinnovata forza, "mimetizzandosi" peraltro con l’influenza stagionale.

Un nuovo lockdown sarebbe una catastrofe per l’economia tricolore, già in enorme difficoltà. Sull’eventualità di una nuova serrata dovuta al Covid, però, arrivano rassicurazioni da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, nonché e membro del Comitato Tecnico-scientifico, etichetta come “improbabile” un nuovo lockdown e traccia tre possibili scenari per il prossimo futuro.

Covid, i tre scenari per l’Italia

Guerra, a Il Sole 24 Ore, spiega che una seconda serrata porterebbe danni senza arrecare reali benefici. E sottolinea come il nostro sistema sanitario nazionale sia più pronto rispetto a marzo: "Ora ci sono piani ospedalieri aggiornati e sono aumentate le strutture di terapia subintensiva e intensiva; non ci troviamo più di fronte a un virus del tutto sconosciuto".

Dunque, i tre possibili scenari. Il primo, secondo l’esperto dell’Oms e del Comitato tecnico scientifico, è quello di un aumento dei casi costante che procede però a bassa velocità. E che soprattutto non prevede un’impennata dei malati gravi, bensì solamente di positivi anche asintomatici o con lievi sintomi.

Dal primo al secondo scenario, che pone al centro dell’attenzione la questione scuola. Gli istituti scolastici italiani riapriranno (o meglio, dovrebbero riaprire) il 14 settembre. Va da sé che oltre alle aule, anche mezzi pubblici torneranno a riempirsi. Il rischio è che si possa allora verificare un sensibile aumento dei casi. Motivo per il quale, dice Guerra, sarà fondamentale riuscire a individuare subitamente i focolai, tracciare i contatti e isolare chi deve essere isolato. "Il rischio per bambini delle primarie sembrerebbe inferiore rispetto a quella dei ragazzi delle medie inferiori e superiori, assimilabili agli adulti", aggiunge l’esperto.

Infine, il terzo scenario. Che è quello che fa più paura. In questo contesto si ha un aumento non solo dei positivi ma anche dei malati gravi; questo porterebbe a un boom di ricoveri e a difficoltà pratiche nel riuscire a tracciare tutti i soggetti entrati in contatto con questi casi.

Secondo Guerra, però, non dovremmo rischiare di trovarci a vivere la medesima situazione di sei mesi fa, quando l'incubo del Covid è iniziato: "È molto improbabile una crisi analoga a quella vissuta in passato", chiosa infatti il direttore aggiunto dell'Oms..

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