Delitto di Pordenone, l'indagato cambia versione

Ruotolo ora ammette di essere stato vicino al palasport la notte in cui i due fidanzati sono stati uccisi

Teresa Costanza e Trifone Ragone
Teresa Costanza e Trifone Ragone

Dopo aver sempre negato di essere stato sul luogo dove sono stati uccisi Trifone Ragone e Teresa Costanza, i due fidanzati uccisi a Pordenone il 17 marzo scorso, ora l'unico indagato per il delitto cambia versione.

Giosué Ruotolo avrebbe infatti ammesso di essere uscito da casa per qualche minuto e di essere stato nei dintorni del palasport dove ritrovarono l'auto con i due cadaveri, come riporta il Corriere della sera, ma ribadisce la sua innocenza, sostenendo di essere andato in quella zona per correre, ma di aver poi deciso di andare altrove perché non trovava parcheggio. Poi, dato il freddo della sera, avrebbe deciso di rimandare l'allenamento e tornare a casa. Avrebbe taciuto questo dettaglio finora per paura di compromettere il concorso alla Guardia di Finanza.

Eppure la procura è sicura: a esplodere i 6 colpi fatali è stato lui.

E i pm hanno dalla loro due prove: l'auto che viene ripresa per ben due volte dalle telecamere della zona e sette minuti tra un passaggio e l'altro che si spiegano solo con una sosta nella zona. Immagini che corrispondono esattamente all'ora della morte dei due fidanzati. Oggi Ruotolo sarà interrogato e potrà forse spiegare questi dettagli.

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