Il dramma di un medico: "Ho promesso a un paziente di salvarlo. Non so se ci riuscirò"

Il racconto di un medico, in diretta a Piazza Pulita, del reparto di Rianimazione dell'Ospedale di Treviglio-Caravaggio: "Ho promesso a un uomo che lo avrei salvato. Non so se potrò mantenere la parola"

Il dramma di un medico: "Ho promesso a un paziente di salvarlo. Non so se ci riuscirò"

Per capire cosa sta succedendo nell'epicentro italiano dell'epidemia da coronavirus è utile ascoltare le testimonianze dei medici che combattono in prima linea contro questo nemico invisibile. Un servizio andato in onda su La7 nel corso della trasmissione Piazza Pulita mostra in presa diretta il video-diario di un medico del reparto di Rianimazione dell'Ospedale di Treviglio-Caravaggio, in provincia di Bergamo.

Siamo in Lombardia, più precisamente nella zona rossissima, dove la curva dei nuovi contagi e dei morti continua a salire verso l'alto senza mai dare l'impressione di volersi fermare.

Lo specialista tradisce tutta la sua commozione di fronte alla camera. È stanco e provato da lunghissimi turni massacranti. Tra le tante storie che lo hanno colpito c'è quella di un paziente 47enne.

L'uomo, vessato dalla malattia, aveva confessato di aver appena perso il suocero a causa del Covid-19. Il medico, dopo averlo ascoltato, gli ha promesso che avrebbe fatto di tutto per salvarlo, evitando così di fargli fare la stessa fine del parente. Ma la situazione è grave e lo specialista, di fronte alla telecamera, nel suo ufficio, non nasconde la triste verità: “Non so quanto a lungo potrò rispettare questo patto”.

La testimonianza di un medico

Mi sembra di vivere un viaggio senza ritorno”: inizia così il racconto del medico, che la sera dello scorso 16 marzo ha così ricostruito l'episodio citato. “Nella notte – ha proseguito - mi si è presentato un giovane di 47 anni in grave insufficienza respiratoria al quale ho dovuto proporre l'intubazione e la ventilazione”. A quel punto il paziente ha rivolto allo specialista parole toccanti: “Mio suocero è già morto. Ora tocca a me. Faccia il possibile. La partita è nelle sue mani. Avvisi la mia famiglia”.

Una promessa da parte mia – ha aggiunto commosso il medico, ricordando il patto con il malato - che non sapevo come difendere nel tempo”. Come se non bastasse c'è da considerare anche la comunicazione con i parenti del paziente. Parenti che vogliono sapere come sta il loro caro, quando si rimetterà e soprattutto se si salverà.

La sola comunicazione con i parenti è al telefono – ha concluso lo specialista - non è consona per noi rianimatori. Risulta molto arida e stringata. Si conclude sempre con la solita frase: "Auguri ci risentiamo domani”.

Ricordiamo che la provincia di Bergamo resta ad oggi quella in cui si registrano più casi di coronavirus in Lombardia. L'ultimo bollettino parla chiaro: 4.645 (+340 rispetto a ieri) e anche in quella di Brescia i contagi sono saliti ampiamente oltre i 4 mila, pari a 4.247 (+463).

Nella provincia di Milano ci sono 3.278 casi (+634) e in quella di Cremona 2.286 (+119). Nella provincia di Lodi dove si era verificato il focolaio iniziale oggi i casi sono 1.528 (+83) In quella di Como 338 (+52), in quella di Lecco 530 (+64), in quella di Monza e Brianza 495 (+94) in quella di Mantova 636 (+122), in quella di Pavia 1.011 (+33),in quella di Sondrio 155 (+80) e in quella di Varese 310 (+45).

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