Più che un bilancio sembra un bollettino di guerra. È uno stillicidio quasi quotidiano quello che si consuma lungo le strade della Capitale dove muore una persona ogni due giorni.
Stando ai dati diffusi da Il Corriere della Sera, infatti, sull’asfalto di Roma in 235 giorni sono decedute 108 persone: una ogni 48 ore. Non esiste una categoria più vessata di un’altra, il pericolo può sorprendere chiunque ed assumere le sembianze più disparate. Può trattarsi di una buca o di un pirata della strada e può avvenire con la complicità della scarsa illuminazione o della segnaletica divelta.
Per Elena Aubry, motociclista esperta di 26 anni, la minaccia letale aveva le sembianze di un avvallamento stradale incontrato lungo la via Ostiense. È accaduto qualcosa di simile anche a Noemi Carrozza, di qualche anno più giovane, che ha perso il controllo del suo scooter mentre viaggiava sulla Cristoforo Colombo. Per lo chef ventinovenne Alessandro Narducci, invece, il destino vestiva i panni di un automobilista distratto incrociato nel cuore del notte. Anche per il ragazzo moldavo che è deceduto all’alba di questa mattina la morte si è presentata a bordo di una vettura che l’ha travolto sulla via del Mare senza nemmeno fermarsi.
A tracciare le maggiori insidie che si possono presentare lungo le arterie capitoline è il numero uno del Codacons, Carlo Rienzi, “sul fronte della viabilità Roma è una giungla dove regna l’anarchia più totale. I limiti di velocità vengono costantemente ignorati e sulle principali arterie le auto sfrecciano a velocità sostenute; l’uso del telefonino alla guida è un malcostume diffuso nella capitale e raramente viene punito; la sosta selvaggia, poi, incrementa i problemi al traffico alimentando i sinistri. Per non parlare delle strisce pedonali, spesso invisibili e alla base di investimenti a volte mortali, o delle buche sull’asfalto, che fanno crescere in modo pauroso il numero di incidenti a Roma”.
Il campanello di allarme sulla crescente pericolosità delle strade romane era già suonato a marzo scorso. All’epoca i decessi per incidente stradale si aggiravano intorno alla quarantina. Il presidente della commissione Trasporti capitolina, Enrico Stefano, aveva parlato di “numeri da guerra che Roma non può accettare” eppure oggi duole constatare che di rattoppi grossolani ed incuria si continua a morire.
Una boccata di ossigeno, almeno per quanto riguarda il dissesto stradale, potrebbe arrivare nei prossimi mesi. Il Campidoglio ha infatti annunciato lo stanziamento di 90 milioni di euro per mettere in sicurezza strade e cavalcavia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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