Marte, la sonda caduta al suolo "Retrorazzi attivi per 3 secondi"

Cinquanta secondi prima dell'impatto con Marte si è perso il segnale del lander Schiaparelli. Adesso ci vorranno settimane per l'analisi dei dati

Marte, la sonda caduta al suolo "Retrorazzi attivi per 3 secondi"

"Abbiamo conferma che i retrorazzi si siano brevemente attivati, anche se appare probabile che si siano spenti prima del previsto, a una altitudine che deve ancora essere stabilita". A riferirlo in una nota è l'Esa, Agenzia spaziale europea, che parlando degli ultimi segnali giunti dallo Schiaparelli è sempre più convinta che il lander si sia schiantato al suolo.

Gli esperti stanno cercando comunque di capire che cosa sia accaduto al lander Schiapparelli a circa 50 secondi dall'impatto con la superficie marziana, momento in cui si è perso il segnale con la sonda:"Schiaparelli è entrato nell'atmosfera marziana, il suo scudo termico ha funzionato bene ed ha aperto il paracadute all'altitudine corretta - ha affermato Andrea Accomazzo capo delle operazioni palnetarie dell'Esa - Poi i dati indicano un comportamento non proprio come ci aspettavamo". L'analisi dell'immensa mole di dati comunque potrà anche richiedere alcune settimane.

Franco Bonacina, portavoce dell'Esa, sembra ormai rassegnato: "Per quanto la speranza sia sempre l'ultima a morire, c'è una speranza davvero limitata di poter risentire il lander Schiaparelli".

Jan Woerner, numero uno dell'Esa, invece, durante la conferemza stampa svoltasi al centro di controllo di Darmastadt, in Germania, non si lascia scoraggiare giudicando l'operazione comunque un successo, qualcunque sia l'esito finale: "l'obiettivo era quello di avere una sonda in orbita intorno a Marte ed un test che ci desse dati e conoscenze scientifiche. Noi ora abbiamo dati e conoscenza - commenta Woerner che aggiunge - ll Tgo (Trace Gas Orbiter) ha dimostrato di funzionare ed è operativo con successo nell'orbita di Marte. Questa conferma è una buona notizia e ciò vuol dire che l'orbiter della missione ExoMars è pronto a raccogliere tutti i dati scientifici ed a riportarli.

È, dunque, una pietra miliare, in vista, soprattutto, della seconda fase della missione ExoMars prevista nel 2020".

Woerner poi conclude la conferenza con parole di speranza: "L'esplorazione di Marte è difficile, ma è questo il motivo per cui la facciamo".

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