Fabriano, video choc dell'imam: così inneggia la jihad contro Israele

L'imam marocchino Mustapha Qandyly pubblica un filmato che inneggia alla violenza jihadista. Lo ha preso dalla pagina "End Israel"

Fabriano, video choc dell'imam: così inneggia la jihad contro Israele

Ieri l'imam di uno dei due centri islamici di Fabriano, il marocchino Mustapha Qandyly, pubblicava sulla propria bacheca Facebook il link di un filmato dove si inneggia alla violenza jihadista (guarda il video), preso dalla pagina Facebook "End Israel" (terminare Israele), già nota per una violenta campagna mediatica contro lo Stato ebraico.

Nella prima parte del filmato si vedono uomini incappucciati che lanciano bottiglie incendiarie e ordigni contro alcuni mezzi blindati delle forze dell’ordine (non è chiaro il paese dove si svolgono i fatti). I mezzi vengono colpiti e dati alle fiamme. A partire dal minuto 01:00 si vedono uomini mascherati e vestiti con abiti scuri che portano casse piene di bottiglie incendiarie (le ben note molotov) e si preparano per poi scagliarle contro altri mezzi di polizia ed esercito oltre ad appiccare fuoco ad alcune barricate. Un filmato raccapricciante, dalle immagini violentissime. Sotto il video originale si legge una descrizione che spiega come il video fosse precedentemente stato cancellato da Facebook e con tanto di “Allahu Akbar”. Un fatto decisamente inquietante. Non si capisce infatti per quale ragione l’imam condivida sulla propria bacheca immagini così violente e raccapriccianti, immagini che appaiono come una vera e propria apologia alla violenza nei confronti delle autorità e in più provenienti da una pagina con un nome che è tutto un programma: “porre fine a Israele”.

Nei mesi scorsi a Fabriano erano sorte polemiche per l’apertura di un secondo centro islamico con la “benedizione” della neo-eletta giunta comunale grillina e per una conferenza islamica, con tanto di simbolo patrocinante del Comune, poi annullata in seguito alle diatribe emerse.

Il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, aveva in più occasioni difeso le attività dei centri islamici fabrianesi, invitando i cittadini a “visitare le moschee”.

Forse però un po’ più di attenzione da parte sua non guasterebbe, visto ciò che sta emergendo. In un momento di massima tensione, con il pericolo della radicalizzazione a livelli elevatissimi, è doveroso mantenere alta l’attenzione, ma purtroppo non sempre è così.

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