Famiglia povera dorme in auto. Scatta la solidarietà degli italiani

La coppia con tre bambini costretta a dormire in auto dopo il licenziamento e lo sfratto. In tanti rispondono all'appello per aiutare la famiglia povera

Famiglia povera dorme in auto. Scatta la solidarietà degli italiani

Alessandro e Alessandra avevano nei loro nomi il destino scritto insieme. Un destino che però è stato malevolo, almeno questi ultimi tempi, con la loro famiglia e i bambini: Francesco (4 anni), Sofia (2 anni) e Cristian (6 mesi appena). Da una settimana dormono in auto dopo lo sfratto. La loro station wagon è parcheggiata in un postegggio alla periferia di Torino.

"Abbiamo perso l' appartamento - racconta la coppia -. E siamo stati catapultati in strada". Alessandro lavorava come Corriere, poi però si è dovuto arrabattare tra lavoretti di ogni tipo: dal volantinaggio alle pulizie, fino al muratore. Ma non è bastato. Mantenere una famiglia con tre figli è un costo. E le cose negli ultimi tempi non sono andate bene. Ora la moglie e i figli dormono dalle suore. Lui invece torna nel parcheggio. Quelle notti tutte insieme nell'auto sono state un incubo. "Cosa hanno sognato i bambini? Un grande letto dove saltare e divertirsi come una volta, prima che finissimo in disgrazia". Di aiuti dalle istituzioni, lamentano, non ne sarebbero arrivati molti: "Il Comune e i servizi sociali ci chiedono un reddito per assegnarci una casa, e noi non l’abbiamo. In compenso i nostri figli hanno fame. E per restituirgli la loro infanzia siamo disposti a tutto, a svolgere qualunque tipo di lavoro"

Dopo che la loro storia e il loro appello è stato raccontato dal Corriere, tutta Italia si è mossa per dare una mano a questi concittadini sfortunati. L'Italia ha un cuore grande nelle difficoltà, è cosa risaputa. "C' è chi ha offerto la casa, chi un lavoro, chi si è detto disposto ad aggiungere un posto a tavola per ospitare la famiglia - scrive il quotidiano di via Solferino - Un pasto caldo, una stanza in cui trascorrere la notte, la sistemazione per sentirsi di nuovo a casa.

Una mobilitazione che prova a far fronte all' emergenza di chi dal 20 aprile scorso ha visto cambiare all' improvviso la propria vita". Anche a Torino c'è chi passa per lasciare quello che può: "Ci aiutano a non arrenderci - dice Alessandro - con quella dignità che rischiamo di perdere sotto le ruote dell’auto".

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