Firenze, detenuto straniero ferisce nove agenti: allarme del Sappe

In preda ad un'incomprensibile furia, il soggetto ha prima rotto un posacenere in testa ad un agente, per poi prenderne a pugni un altro. Alla fine sono 9 le guardie rimaste ferite. La denuncia del Sappe: "La sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati"

Firenze, detenuto straniero ferisce nove agenti: allarme del Sappe

Momenti di forte tensione questa mattina all'interno della struttura detentiva di Sollicciano (Firenze), dove un detenuto straniero in preda alla furia ha aggredito senza ragione alcuni agenti della polizia penitenziaria, riuscendo a ferirne ben nove.

La denuncia, ancora una volta, arriva dal Sappe (Sindacato autonomo di polizia penitenziaria), che esprime la propria vicinanza nei confronti delle vittime dell'aggressione e porta nuovamente l'attenzione sulle condizioni oramai precarie delle carceri italiane.

"Segnalo un’aggressione violenta al Reparto giudiziario del carcere di Sollicciano. Un detenuto di colore ha spaccato un posacenere, quelli a cestino da corridoio, in testa a un poliziotto penitenziario e, successivamente, ha aggredito a pugni un altro agente che cercava di avvicinarsi". Così riferisce in una nota il segretario generale del Sappe Donato Capece, come riportato da "Gonews.it", che poi commenta."Questa è l’ennesima aggressione che si registra e dovrebbe fare seriamente riflettere sulla necessità di adottare opportuni provvedimenti per scongiurare ulteriori fatti violenti contro poliziotti penitenziari".

Intervenuti per aiutare i colleghi presi di mira dal detenuto, anche altri poliziotti sono rimasti travolti dalla furia dello straniero. Alla fine ben nove agenti hanno avuto necessità di ricorrere alle cure del pronto soccorso. Una situazione, quella del carcere di Firenze, oramai al limite. Non tanto diversa, purtroppo, da quella di molte altre case circondariali.

"Lo diciamo da tempo, inascoltati" aggiunge con amarezza Capece.

"La sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, dall’aver tolto le sentinelle della polizia penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, dalla mancanza di personale, dal mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento. Le aggressioni, le colluttazioni e i ferimenti si verificano costantemente, con poliziotti feriti e celle devastate. Il ministro della giustizia adotti con tempestività urgenti provvedimenti".

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