Firenze, l'avvocato di un carabiniere: "Da donna credo alle sue parole"

Parla il legale di uno dei due militari accusato di violenza sessuale nei confronti di due studentesse americane

Firenze, l'avvocato di un carabiniere: "Da donna credo alle sue parole"

"Sono una donna, odio gli abusi. Ma l'ho ascoltato e gli credo", così l'avvocato Cristina Menichetti, difensore di uno dei due carabinieri accusato dello stupro di due studentesse americane a Firenze.

In un intervista rilasciata al Corriere della Sera, il legale di uno dei due carabinieri esprime tutta la sua vicinanza al suo assistito che, a suo parere, sarebbe sincero e quindi non colpevole di violenza sessuale nei confronti di una delle due ragazze statunitense. "Quando mi ha giurato che non aveva violentato quella ragazza perché lei era consenziente l'ho guardato negli occhi — racconta l'avvocato— e ho capito che diceva la verità. Mi ha detto che da me voleva solo che riuscissi a portarlo davanti a una magistrato per raccontare la sua verità. Non con dichiarazioni spontanee, ma con un vero interrogato, come si deve a una persona raggiunta da un avviso di garanzia. Mi è sembrato sincero e io allora ho deciso di difenderlo anche da un reato che, in quanto donna, mi fa rabbrividire".

Di opinione diversa sono invece alcuni colleghi dei due presunti colpevoli. A patto di rimanere anonimo, un carabiniere di Firenze ha sfogato tutta la sua rabbia con un giornalista de La Stampa: "In dieci minuti di follia sono riusciti a bruciare due secoli di storia dell'Arma. Da qualche giorno viviamo in un clima surreale e il disagio che proviamo è tangibile anche nel rapportarsi tra noi colleghi.

Se le accuse delle due studentesse dovessero essere confermate, dovranno essere puniti in modo adeguato". Un altro militare non usa mezzi termini: "Quei due colleghi non li conosco, ma si meriterebbero una punizione esemplare. E io avrei pure un'idea".

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