"È giusto così, deroghe inaccettabili. Una partita non vale la salute pubblica"

Il membro del Cts: "Non c'è mai stato il via libera per il match. Bene l'Italia con i vaccini, ora deve correre. Obbligo? Favorevole, ma serve una norma"

"È giusto così, deroghe inaccettabili. Una partita non vale la salute pubblica"

Professor Fabio Ciciliano, componente del Cts, lei ha scritto un libro sulle catastrofi. La partita di domani a Roma avrebbe potuto diventare una catastrofe per la diffusione in Italia la variante Delta?

«Effettivamente il rischio c'era con 3mila inglesi in circolazione. È in vigore l'ordinanza del ministro Speranza che prevede un tampone 5 giorni di quarantena e un altro tampone per chi arriva dall'Inghilterra. E questi tifosi avrebbero dovuto restare in quarantena».

E invece non sbarcheranno.

«Esatto, e infatti non c'è mai stato un via libera da parte del ministero per questo incontro, contrariamente a quanto avvento per Italia-Galles. I tifosi inglesi avrebbero dovuto restare chiusi in albergo a guardarsi la partita».

Ma ormai i biglietti sono stati annullati.

«Come Cts non siamo stati investiti dalla tematica, ma personalmente sono contento: veder saltare delle regole di salute pubblica a causa di tifosi che vengono solo per motivi voluttuari nel nostro Paese mi sembrava una cosa inaccettabile».

L'Oms teme una nuova ondata, i casi crescono in Europa.

«L'Italia è molto più avanti rispetto altri paesi, siamo secondi dopo la Germania. Dobbiamo però correre con la seconda dose che ci difende anche dalla variante Delta. E va fatta anche per il monodose J&J che copre solo al 30%».

Però molti over 60 sono refrattari a vaccinarsi.

«È ora di cambiare strategia: il vaccino deve andare dalla gente. Si deve passare dall'hub ai medici di medicina generale, alle farmacie. Ci sarà un periodo di sovrapposizione ma a fine estate gli hub chiuderanno».

E per l'immunità di comunità quali sono i tempi?

«Tra settembre e ottobre auspico una copertura del 70-75%». A questo punto non si dovrebbe rendere obbligatorio il vaccino per chi lo ha evitato? «Io sarei d'accordo, per il bene della salute pubblica. Ma c'è un discorso di fattibilità: serve un passaggio parlamentare e una norma che lo stabilisca».

Però, in autunno, la variante Delta potrebbe ancora mettere in crisi gli ospedali.

«Non credo sarà così. Ormai abbiamo gli strumenti per intercettare, arginare e blindare i focolai appena nascono».

Il premier Draghi si è detto pronto ad intervenire se la situazione si aggrava. Altre chiusure? «No, se ci saranno delle recrudescenze si blinderanno le zone che presentano delle criticità».

Le discoteche riaprono o no?

«Noi abbiamo dato il nostro parere positivo perché attualmente la circolazione virale è molto ridotta. Ma non dobbiamo mai abbandonare la logica della modulabilità delle aperture e chiusure a seconda dei contagi».

Il green pass italiano richiede una dose di vaccino, quello europeo due. La gente è confusa.

«Quello italiano è stato concepito ad aprile quando non c'era la variante Delta. Poi le condizioni epidemiologiche sono cambiate. E ora, in effetti, c'è una dicotomia che andrebbe superata anche per semplicità di applicazione».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica