"Ha evaso le tasse per pagare l'alcol". Sequestrati 4,3 milioni a Genovese

Il tribunale di Milano ha reso note le motivazioni della sentenza su Genovese: "La sua holding usata a scopo di evasione"

"Ha evaso le tasse per pagare l'alcol". Sequestrati 4,3 milioni a Genovese

Il tribunale di Milano ha reso note le motivazioni che hanno portato al sequestro di 4,3 milioni di euro all'imprenditore Alberto Genovese, attualmente a processo per violenza sessuale, aggravata dall'accusa di averle narcotizzate con un mix di sostanze stupefacenti. Secondo i giudici della Cassazione, come riferisce il Corriere della sera, Alberto Genovese avrebbe "utilizzato" la sua holding Auliv "a scopo di evasione".

La ricostruzione dei giudici di Cassazione, che hanno confermato la richiesta di sequestro da parte del tribunale del Riesame, indica nella holding Auliv lo strumento utilizzato da Alberto Genovese non solo per l'evasione fiscale, ma anche per "gestire i flussi finanziari derivanti dalle sue attività e partecipazioni societarie" e per "provvedere al reperimento delle risorse necessarie per le sue attività personali". Tra queste, i giudici indicano "l'acquisto e la ristrutturazione della villa a Ibiza" ma anche "beni di lusso e consumo", tra i quali "ingenti acquisti di alcolici". La villa di Ibiza, tra acquisto e ristrutturazione, sarebbe costata ad Alberto Genovese circa 8 milioni di euro.

L'inchiesta è stata condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza con il coordinamento dei pm Paolo Filippini e Rosaria Stagnaro. I 4,3 milioni sequestrati ad Alberto Genovese sarebbero frutto di una presunta evasione su redditi da lavoro relativi al periodo durante il quale l’imprenditore operava in Facile.it Holdco Limited. Come spiegano i giudici, Alberto Genovese avrebbe indicato i "compensi percepiti dalla liquidazione di 'warrants instruments' emessi dalla Facile.it Holdco.ltd come redditi di natura finanziaria" e non come redditi da "lavoro dipendente".

Inoltre, i giudici avrebbero anche individuato una presunta evasione di Genovese sulla liquidazione di alcune sue partecipazioni in Facile.it, effettuata secondo gli inquirenti dietro lo schermo della holding Auliv.

Queste e altre manovre sono ancora al vaglio dei giudici ma, stando alle loro valutazioni contenute nella sentenza, tutto questo confermerebbe che la holding Auliv sarebbe stata "utilizzata fraudolentemente e a scopo di evasione come soggetto interposto per consentire a Genovese di sottrarre somme di cui aveva la disponibilità alla imposizione".

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