Cronache

I produttori pugliesi fanno argine contro la marea dell’olio tunisino

Per Coldiretti è una vera battaglia da combattere. “Staffette” al porto di Monopoli per vigilare sulla destinazione

I produttori pugliesi fanno argine contro la marea dell’olio tunisino

Italia “allagata” dall’olio tunisino, ma l’Unione Europea, che ha aumentato le quote in arrivo a dazio zero, non ha fatto i conti con la reazione dei produttori italiani e pugliesi in particolare. Perché l’olio extracomunitario arriva proprio nel porto di Monopoli (in provincia di Bari) all’interno di navi cisterna, per poi essere smistato in tutta Italia. Secondo gli olivicoltori pugliesi sotto le mentite spoglie dei grandi marchi di olio italiano.

I produttori pugliesi e Coldiretti, in particolare, non intendono fermarsi, ma portare avanti la loro battaglia.

“Faremo le staffette dal porto di Monopoli per vigilare” ha dichiarato in un’intervista Gianni Cantele, presidente di Coldiretti, ribadendo poi: “Nessuno si lamenti perché svolgiamo di nuovo il ruolo di sentinelle del made in Italy e chiediamo che vengano intensificati i controlli perché il settore olivicolo, divenuto merce di scambio, non possa essere sottoposto ad un rischio così alto di frodi”.

La decisione dell’Unione europea ha creato qualche mal di pancia anche ad Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari dichiara in una nota: “Pur consapevoli dell'importanza degli obiettivi di solidarietà dell'Europa nei confronti dei Paesi terzi in difficoltà, soprattutto in una delicata fase geopolitica come quella attuale - evidenzia ancora Agrinsieme- crediamo che non si possa sempre penalizzare l'agricoltura e in particolare le produzioni mediterranee. Adesso non è il momento di abbassare la guardia ma, piuttosto, di valutare gli ultimi ed eventuali spazi che ancora sussistono per introdurre quantomeno l'emendamento della Copagri che prevedeva le licenze mensili, anche accogliendo gli spazi che la Mogherini sembra abbia lasciato aperti. In tal senso -conclude Agrinsieme- la fase gestionale del contingente e la revisione intermedia dell'articolo 6 rappresentano l'ultima opportunità che il Governo non deve farsi sfuggire.”

Ai produttori pugliesi, insomma, non rimane che aggrapparsi al “faro della Coldiretti” - come lo ha definito un quotidiano pugliese - al porto di Monopoli per far luce sulla marea d’olio che monta dalle coste africane.

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