Coronavirus

I tempi della scienza e quelli dei mercati

Non solo c'è ora una data per la fine della pandemia, del virus e del Covid-19. Cioè quella di ieri, 9 novembre 2020. Ma c'è addirittura l'ora esatta: le 12 e 45 minuti. In quel preciso istante è finito l'incubo

I tempi della scienza e quelli dei mercati

Non solo c'è ora una data per la fine della pandemia, del virus e del Covid-19. Cioè quella di ieri, 9 novembre 2020. Ma c'è addirittura l'ora esatta: le 12 e 45 minuti. In quel preciso istante è finito l'incubo. Non per noi comuni mortali, naturalmente, che ci siamo e ci resteremo dentro fino al collo per un bel po' di altri mesi. Bensì per i mercati azionari, le Borse di tutto il mondo che, alle 12.45 di ieri, (Cet, Central Europe Time, il nostro fuso orario), hanno fatto uno scatto di quasi il 6% in pochi istanti. A scatenare gli acquisti è stata la notizia che il vaccino contro il Coronavirus, messo a punto dall'americana Pfizer e dalla tedesca BioNTech, è efficace al 90 per cento. Un dato superiore alle aspettative, che arriva dalla conclusione delle sperimentazioni sugli uomini. La notizia, che non permette alcuna previsione né sui tempi, né sulla reale efficacia del vaccino, ha come spezzato in due la realtà: da un lato sono rimasti i pronto soccorso intasati, i contagi in crescita, il lockdown e le terapie intensive; dall'altro i mercati hanno fatto un improvviso balzo temporale in avanti, entrando in una loro realtà virtuale, libera dal Covid-19. Una proiezione presente di un futuro indefinibile, ma ormai certo, senza più virus. La raffigurazione di questo nuovo stato si è vista sui listini con una rapidità impressionante, come se i titoli azionari, con l'economia reale che rappresentano, avessero trovato un buco nero attraverso il quale trasferirsi all'istante in un'altra dimensione. Dove la old economy, ibernata da fine febbraio, alle 12.45 di ieri è tornata a funzionare a pieno regime. Qualche esempio? I prezzi di alcuni titoli di Piazza Affari: Eni +13%; Finmeccanica +17; Pirelli +13,5; Autogrill +33. Oppure quelli di Wall Street come Avis +25%, e Delta +15. Il virus aveva fermato tutto: il petrolio dell'Eni, le auto private con le gomme Pirelli e quelle a noleggio dell'Avis. Gli autogrill sono rimasti deserti, gli aeroporti vuoti. Tutto così fino alle 12.45 di ieri, quando il vaccino, questa speranza salvifica, è arrivato sui mercati in tempo reale. E in tempo reale ha riempito aeroporti e autogrill. E non solo. La forza dei mercati si è spinta ancora più in là: mentre la vecchia e sana economia pre-Covid tornava al suo posto, quella bolla irreale nella quale stiamo vivendo da mesi si è subito sgonfiata. Sempre alla stessa ora, le 12.45 Cet. Così, questo modello di business fatto di pacchi Amazon (-3%), di affari su eBay (-4%), di serie tv sul divano (Netflix -6%) e di webinar (Zoom - 14%), ma anche di farmaceutici rimasti «bruciati» (Diasorin -16%), si prepara ritirarsi in buon ordine.

La festa è finita.

I mercati fanno questo da sempre. E ora che sono tutti connessi tra loro, lo fanno in tempo reale e ovunque: anticipano la realtà attraverso l'attualizzazione di una realtà futura. Purtroppo tutto sulla carta.

Ma finalmente un segnale di ottimismo.

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