Immigrazione, frutteria finta in cambio di permessi di soggiorno

Arrestato a Roma un egiziano che procurava lavoro e documenti falsi ai suoi connazionali che così ottenevano i permessi di soggiorno

Immigrazione, frutteria finta in cambio di permessi di soggiorno

All'apparenza era uno dei tanti fruttivendoli egiziani che lavorano a Roma, ma in realtà procurava documenti falsi ai suoi connazionali irregolari che, così ottenevano i permessi di soggiorno. Reda Shalaby è stato arrestato per aver "assunto" fittiziamente, dietro compenso molti stranieri.

Su alcuni bloc notes sequestrati sono stati trovati appunti con nomi e conteggi sul denaro che l'egiziano avrebbe ricevuto per aver procurato la falsa documentazione che serviva agli stranieri irregolari per restare sul sulo italiano. Con l'egiziano sono state denunciate altre 24 persone, beneficiarie della falsa documentazione. Le indagini, delegate dalla Procura distrettuale antiterrorismo della Procura di Roma e condotte dagli specialisti della Sezione investigativa finanziamento al terrorismo della Guardia di finanza di Roma, hanno permesso di scoprire che nell'aprile 2016 Shalaby aveva compiuto un viaggio in Egitto lasciando false generalità.

In circa 24 ore, è partito da Roma facendo scalo ad Istanbul e tappa a Il Cairo per, poi, rientrare a Milano, lasciando come recapito un'utenza intestata a un pakistano, il cui fratello è recluso in Italia per associazione con finalità di terrorismo.

Quest'ultimo, residente a Roma, avrebbe raccolto fondi per finanziare attività terroristiche gestendo anche un'agenzia di viaggi all'Esquilino e avrebbe gestito le "collette" spedite con voli diretti alle famiglie dei martiri e agli organizzatori della jihad.

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