"Io, figlio di Allah, faccio ciò che voglio". E il migrante pesta chi lo ha sgridato

La denuncia di un cittadino a Bologna: "Uno straniero mi ha aggredito, insultato e spintonato. Continuava a dire: sono figlio di Allah e faccio ciò che voglio"

"Io, figlio di Allah, faccio ciò che voglio". E il migrante pesta chi lo ha sgridato

"Io sono figlio di Allah e faccio quello che voglio". Con queste parole un immigrato a Bologna si è rivolto ad un cittadino che cercava di rimproverarlo per aver acceso un fuoco dove vige il divieto. Lo straniero si è ribellato, lo ha spintonato, picchiato e insultato in tutti i modi prima di dire in maniera sfrontata che da musulmano può fare ciò che vuole.

Succede tutto martedì sera intorno ai giardini San Leonardo a Bologna. Otello Ciavatti, membro del Comitato Piazza Verdi, vede uno straniero intento a cucinare all'aperto nel giardino. Otello era lì per pulire l'area verde per conto del Comune, visto che lo ha ottenuto in gestione, insieme ad una volontaria. Ad un certo punto si è trovato di fronte il migrante cucinare il proprio pasto dopo che, come ha riferito Ciavatti in una lettera indirizzata alla procura, da giorni vive in quell'area verde e ci espleta i suoi bisogni.

"Mi ha aggredito con offese e minacce, epiteti, parolacce irripetibili, spintoni e ha ripetuto diverse volte la frase 'Io sono figlio di Allah e faccio quel che voglio'", ha scritto Ciavatti nella denuncia indirizzata al procuratore capo Giuseppe

Amato. Quando i carabinieri sono intervenuti, lo straniero si era già allontanato e - secondo quanto riferito dallo stesso Otello e riportato dal Resto del Carlino - avrebbe continuato a minacciare e insultare il povero cittadino.

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