L'islam italiano è diviso: chi chiede condanne è "musulmano da cortile"

Davide Piccardo, coordinatore delle associazioni islamiche milanesi, attacca un giornalista reo di aver chiesto una più ferma denuncia del terrorismo

L'islam italiano è diviso: chi chiede condanne è "musulmano da cortile"

L'islam italiano, questo è uno dei pochi dati certi, ha molte facce. A confermarlo sono gli esponenti più in vista della comunità - o meglio sarebbe dire delle molte comunità musulmane d'Italia.

Ieri sera, ad esempio, a Piazzapulita di Corrado Formigli era invitato come ospite il giornalista musulmano e iracheno Adib Fateh Ali, già in passato negli studi di La7. Il suo intervento si è segnalato per la nettezza con cui chiedeva ai musulmani una più forte e più chiara condanna del terrorismo, non attribuibile alla semplice azione di soggetti isolati, i cosiddetti "cani sciolti".

Una posizione subito "beccata" su Facebook da Davide Piccardo, coordinatore del Caim, l'associazione che riunisce le varie sigle della galassia islamica milanese. Piccardo, spesso ospite di diverse trasmissioni televisive e peraltro in attesa di collegarsi, di lì a pochi minuti, con Porta a Porta, sbotta sul social network: "È arrivato Abid. Ma basta, con questo musulmano da cortile!"

"Cosa dice sto demente? - rincara la dose Piccardo nei commenti - Adesso arriva a dirci di dire cose che diciamo da quando siamo nati, ma dove ha vissuto sto qua? Che pena, che vergogna." Sotto, una ridda di commenti critici verso Adib: "Mo' ritira fuori la bandiera per bruciarla..." e "da dove è venuto fuori quello sembrava un demente".

Stamattina, sempre su Facebook, ad esprimere solidarietà nei confronti del giornalista iracheno è stato il deputato Pd di religione musulmana Khalid Chaouki (peraltro anch'egli insultato dai commentatori come "piaga dell'islam in Italia").

"Tutta la mia solidarietà al giornalista musulmano Adib Ali, ospite ieri a Piazza Pulita, insultato dal portavoce di alcune moschee di Milano, perché reo di aver chiesto giustamente ai musulmani di alzare di più la voce contro il terrorismo - tuona l'onorevole Pd - 'Musulmano da cortile' e 'demente' sono offese gravi di cui dovrebbe scusarsi. Si riparta dal rispetto per chi la pensa diversamente, senza anatemi. Perché potrebbe risultare molto pericoloso."

Oggi pomeriggio Piccardo ha corretto il tiro, spiegando che l'espressione "musulmano da cortile" era la ripresa di un concetto di Malcolm X: esso è "colui che per non

soffrire fatica, rischi o esclusione, si accomoda nella casa del padrone, fa ciò che gli viene chiesto, dice ciò che gli viene chiesto di dire e appena può attacca la sua comunità".

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