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L'arte fa colpo sui possessori di grandi patrimoni

L'arte fa colpo sui possessori di grandi patrimoni

Alla scorsa edizione di Frieze Masters, tenutasi a Londra in ottobre, accanto ai nomi consueti dell'Arte contemporanea sono apparsi quelli di artisti attivi tra il 1000 e il 1550 che stanno riscuotendo interesse da parte dei collezionisti più avveduti - i «Cacciatori di Tesori» - alla ricerca di opere d'arte uniche per avvicinarle a quelle più glamour conservate nelle proprie residenze.

Un esempio è Jeff Koons - artista Usa accreditato di una fortuna personale superiore ai 100 milioni di dollari dalla società di intelligence economica Wealth X - che ha acquistato una scultura lignea rappresentante Santa Caterina d'Alessandria del Quattrocento tedesco realizzata da Tilman Riemenschneider, uno dei più famosi dell'arte tridimensionale del Medioevo, a 6,3 milioni di dollari. Su questa scia Piasa a Parigi ha aggiudicato una testa in marmo del Tardo Quattrocento attribuita a Jean de Liege per 1,4 milioni di dollari e Sotheby's, a Londra, ha raggiunto 1,5 milioni di dollari per un Acquamanile in bronzo Tedesco a forma di dragone del 1100.

I possessori di grandi patrimoni si stanno probabilmente affinando e dopo le mode stanno iniziando a seguire la storia delle opere d'arte apprezzandone le motivazioni e le tecniche di realizzazione.

In questo percorso di riposizionamento della domanda stiamo assistendo a varie iniziative di riassetto dell'offerta. Giancarlo Graziani, coordinatore del Cestart, Centro studi sull'economia dell'arte ( www.cestart.i t) ricorda che «la terza edizione del convegno Mercanti & Banche, a San Marino, ha sollevato molto interesse tanto che alcuni operatori stanno già pensando di portare proprie iniziative nella Repubblica del Titano, che nel primo semestre di quest'anno dovrebbe approvare la nuova normativa di settore», ( www.sanmarinoarte.sm è il sito governativo di questa azione).

«Va segnalato - continua Graziani - che anche il Granducato del Lussemburgo sta puntando molto sul mercato dell'arte con la presentazione su varie piazze del proprio centro di conservazione di Beni Artistici, e che ''Emirato del Qatar ha in programma per il 14/16 marzo prossimi Art For Tomorrow, manifestazione in cui ha per partner International New York Times e Sotheby's».

L'arte quindi è sempre più una risorsa strategica per alcuni Paesi?

«Chi vuole attrarre ricchezza non può prescindere da questo comparto che per la categoria di persone con fortune personali superiori a 30 milioni di dollari (i cosiddetti Uhnwi), vale 25 miliardi di dollari, con un peso del 37,9% sull'ammontare globale del mercato. Da questi due dati si può facilmente comprendere le potenzialità insite nel sistema di produzione e scambio di Beni artistici».

Il legame tra arte e ricchezza si presenta, dunque, sempre più stretto?

«È naturale che sia così,

tant'è che la vicinanza all'arte anche tra questi ultraricchi è maggiore tra quelli che l'hanno ereditata (25,7%) rispetto a coloro che l'hanno incrementata (19,8%) e a quelli che hanno costruito la propria collezione (12%)».

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