"L'assessore del Pd deciderà sui fondi al teatro del marito direttore"

Scoppia la polemica a Bologna per un possibile conflitto di interessi. Marco Lisei (Forza Italia): "I comunisti credono ancora di poter fare quello che vogliono"

La fontana del Nettuno a Bologna (da Wikipedia)
La fontana del Nettuno a Bologna (da Wikipedia)

La situazione è quantomeno imbarazzante e potrebbe essere sintetizzata così: l'assessore Pd lascia al marito la guida di una associazione e dovrà decidere se e quanti fondi pubblici garantirgli. Brutta storia.

Siamo a Bologna, dove nel giugno dell'anno scorso il sindaco Virginio Merola ha chiamato all'assessorato per la cultura Bruna Gambarelli. La signora prima di dedicarsi alla giunta comunale era vice-presidente dalla compagnia teatrale "Laminarie" guidata fino a luglio scorso dal marito, Fabio del Zozzo. La Luminarie tra le altre cose gestisce lo "spazio culturale DOM" alla periferia della città di cui l'assessore è fondatrice e il marito attuale direttore.

Bene. O forse no. Il consigliere comunale di Forza Italia, Marco Lisei, si è infatti accorto che Laminarie nel 2014 ha intascato circa 39mila euro per il DOM, 4mila euro per la gestione del progetto speciale Pasolini e altri 15mila euro per la "realizzazione del progetto speciale Pilastro 2016". Una bella somma. Il fatto è che adesso il marito della Gambarelli dovrà andare a bussare alla porta dell'ufficio della moglie per chiedere ulteriori finanziamenti. Conflitto di interessi?

Ieri Marco Lisei aveva fatto pure notare che l'associazione "risulta essere in corte Galluzzi, che è anche il luogo di residenza dell'assessora e di suo marito". Un intreccio anomalo. La Luminarie ha smentito, affermando che "è situata in un appartamento sito nello stesso stabile ma a un diverso piano, affittato da un privato con regolare contratto di locazione intestato all'associazione. Va da sè che tutte le spese connesse alla sede legale dell'associazione nulla hanno a che fare con la residenza di Bruna Gambarelli". In realtà a guardare le foto dei campanelli della casa, qualche dubbio sorge. Come può mostrare il Giornale (guarda qui), infatti, il nome dell'Ass.Laminarie appare sullo stesso campanello di Gambarelli e Del Zozzo. Solo in un secondo momento, e con un adesivo di carta scritto a penna, è stato aggiunto un bottone per la "nuova" sede della Laminarie (coprendo malamente il precedente).

Niente di illecito, ci mancherebbe. È una questione di opportunità politica. E infatti il centrodestra chiede che i finanziamenti vengano sospesi "finchè non sarà risolto il conflitto di interessi macroscopico". E pensare che Lisei aveva denunciato il tutto già a giugno. "Siamo nell'epoca della trasparenza da un bel pezzo - dice a ilGiornale - ma pare che qualcuno ancora non l'abbia capito.

Qui a Bologna i comunisti credono ancora di poter fare quello che vogliono, ma io credo che certi comportamenti non siano più ammissibili. Negare un conflitto d'interessi è negare l'evidenza ed anche le giustificazioni del Comune fanno sorridere. Sono come quell'adesivo sul campanello...un rattoppo che non risolve il problema".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica