Cronache

Via libera alla norma salva direttori dei musei voluta da Franceschini

La Commissione Bilancio della Camera ha dato il via libera alla norma salva direttori dei musei voluta dal ministro Franceschini per superare la sentenza del Tar sulla nomina di stranieri

Via libera alla norma salva direttori dei musei voluta da Franceschini

Via libera alla norma che salva i direttori dei musei: la commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento al decreto legge di correzione dei conti pubblici che consente di superare la sentenza del Tar sulla nomina di dirigenti stranieri.

La norma introdotta prevede che "nella procedura di selezione pubblica internazionale" non si applichino i limiti di accesso previsti dalle norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione, che impediscono ai cittadini Ue di accedere a posti che implichino "esercizio diretto o indiretto dei poteri ovvero non attengono alla tutela dell'interesse nazionale".

L'emendamento alla manovrina era stato presentato dal relatore Mauro Guerra del Pd per superare la sentenza del Tar che ha bocciato le nomine di cinque direttori stranieri dei musei fatte dal ministro Dario Franceschini. L'emendamento rimuove i limiti contestati dai giudici amministrativi, fornendo un'interpretazione diversa della legge del 2001 sulla base della quale nel 2014 si è proceduto alle nomine poi contestate. La norma prevede che non si applichi il limite della cittadinanza alle procedure di selezione internazionale.

Intervenendo in commissione il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ha spiegato che la norma serve a togliere "ogni dubbio e accoglie le richieste dei magistrati".

Il gruppo di Forza Italia si è astenuto mentre M5s ha votato contro. I parlamentari del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura di Camera e Senato esprimono perplessità sul cosiddetto "salva-musei". I pentastellati lo definiscono "un colpo di mano" con cui dalla maggioranza "provano a tappare alcune falle causate da loro stessi, ma - aggiungono - la barca è tutt'altro che in salvo".

"Il ministero Franceschini - spiegano - sì è assunto la pesante responsabilità di aver presentato un emendamento che, a suo dire, rappresenta un'interpetazione autentica della norma. Secondo il parere di molti, invece, questo emendamento è del tutto innovativo e, dunque, è sottoposto a limiti stringenti rispetto a quella retroattività che è l'aspetto sul quale il governo voleva andare a incidere per sanare in parte il bando. Insomma, Franceschini pur di bypassare la sentenza del Tar si è arrischiato su un terreno scivoloso.

Auspichiamo che questa forzatura non produca nuove conseguenze, perchè questa volta sarebbe davvero impossibile per Franceschini fare scaricabarile rispetto alle brutte figure per il nostro Paese", chiosano i pentastellati.

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