Cronache

Bimba avvelenata all'asilo, l'educatrice abilitata da poco: non poteva stare da sola con i piccoli

La 27enne rea confessa di aver ucciso la bimba di undici mesi con la soda caustica aveva da poco conseguito l'abilitazione professionale che le permetteva solo di aiutare il personale educativo

Bimba avvelenata all'asilo, l'educatrice abilitata da poco: non poteva stare da sola con i piccoli

Giovedì, Lisa Bertuletti, la bimba di 11 mesi avvelenata con la soda caustica dall'educatrice all'asilo, avrebbe compiuto un anno. E invece il prossimo mercoledì, a Lione, si terranno i suoi funerali. Così hanno deciso i suoi genitori, il padre Fabio Bertuletti, 37 anni, ingegnere originario di Torre Boldone (Bergamo), e la madre della piccola, la francese Sophie Clozel, manager specializzata nelle risorse umane. Intanto l'educatrice 27enne, rea confessa dell'omicidio, è in stato di fermo nel carcere di Corbas. "Una ragazza psicologicamente fragile, con disturbi intellettivi", dice a proposito della sua assistita il legale della giovane.

I fatti

A 24 ore dalla notizia, diffusa nel primo pomeriggio di ieri dal quotidiano francese Le Figaro, la vicenda assume contorni più definiti. I fatti risalgono alla mattina dello scorso 22 giugno. Così come da consuetudine, quel giorno Lisa viene accompagnata dai genitori all'asilo "People & Baby", al numero 3 di place Danton, nel centro di Lione, a circa 10 minuti di strada dalla stazione di Part Dieu. Sono le ore 7.30, il personale non è ancora arrivato. Ad accogliere la bimba è Myriam, 27 anni, da poco abilitata alla professione di educatrice. Passano pochi minuti, appena mezz'ora, ed ecco che accade l'imprevedibile. Lisa piange. L'educatrice perde le staffe e costringe la bimba a ingerire una bottiglia di Destop, la soda caustica utilizzata per sturare le tubature domestiche. Quando sopraggiungono le altre maestre, la bimba versa in uno stato di totale incoscienza. Vengono allertati immediante i soccorsi ma è già troppo tardi: la piccola muore poco dopo l'arrivo in ospedale.

La difesa dell'educatrice

All'inizio Myriam prova a negare l'evidenza parlando di un "errore" ma poi, messa sottotorchio dagli inquirenti, crolla: "L'ho uccisa perché non smetteva di piangere", confessa. Come ben spiega il Corriere.it, la ragazza viene trattenuta nel carcere di Corbas con l'ipotesi di reato per omicidio volontario su minore di 15 anni. L'avvocato Philippe Duplan, difensore della giovane, si stringe al dolore dei familiari di Lisa precisando che difenderà la sua cliente "nel rispetto del dolore dei genitori, è un gesto terribile e non oso pensare a quello che devono passare in questo momento". La 27enne, descritta come "una persona psicologicamente fragile, con difficoltà intellettuali", aveva ottenuto la CAP petit enfance, ovvero, il "certificato di attitudine professionale" che le consente di aiutare il personale educativo negli asili nido. Ma saranno i giudici a decidere sulla sua capacità di intendere e volere.

L'asilo

L'asilo "People & Baby" di Lione, dove si è consumata la tragedia, è chiuso dallo scorso mercoledì. Si tratta di un marchio molto conosciuto che in Francia conta circa 700 sedi dislocate in tutto il territorio e altri 150 in 12 Paesi, tra cui anche l'Italia. Secondo un'inchiesta di LyonMag, a novembre del 2021, una mamma ha sporto denuncia contro un altro asilo della stessa catena per presunti graffi e possibili percosse sulla figlioletta di quattro mesi.

A febbraio di quest' anno, invece, una ventina di dipendenti di una sede di Digione hanno scioperato "per protestare contro le pessime condizioni, mancanza di riscaldamento, maltrattamenti - scrive il Corriere - in cui venivano tenuti i circa 80 bambini della struttura".

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