"Non è stata rinvenuta alcuna sostanza stupefacente, né a livello di urine, né di sangue, né nel contenuto gastrico". È questa la verità raccontata dagli esami tossicologici su Lorenzo Toma, il 18enne salentino morto in una discoteca di Santa Cesarea Terme (Lecce).
Già al termine dell’autopsia, compiuta lo scorso 11 agosto, il medico legale Alberto Tortorella aveva riferito che Lorenzo era affetto da una cardiomiopatia ipertrofica, una patologia che può causare una morte improvvisa e della quale pare che nè lui nè i familiari fossero informati. Ora è il procuratore di Lecce, Cataldo Motta a confermare: "Lorenzo è morto per cause naturali", ha detto incontrando i giornalisti, "Abbiamo fatto una ricerca indirizzata esclusivamente alla eventuale presenza di sostanze stupefacenti o di tipo farmacologico, ma non abbiano trovato niente neanche in riferimento ad un tempo passato. Gli esami biologici non hanno riguardato la presenza di alcol perché questo comunque non avrebbe inciso sulla morte.
L’alcol essendo un vasodilatatore avrebbe persino potuto procurare effetti postivi alla patologia di cui Lorenzo soffriva, una cardiomiopatia ostruttiva che spesso causa una morte improvvisa e che essendo asintomatica è difficile da diagnosticare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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